sabato 7 aprile 2018

Quando "se" e "ma" ci ricordano l'importanza di ogni scelta



Vedendo comignoli spenti, balconi aperti o semi chiusi, persone dentro i loro cappotti che percorrono quell'angolo di via che si vede da casa tua, penso a quante vite ci passano accanto ogni giorno, a quante ne incrociamo o sfioriamo. Eppure solo alcune, poche, pochissime ci sfiorano così intensamente da divenire pelle e cuore che si tocca, si riconosce, decide d'incontrarsi e fermarsi per tratti di strada più o meno lunghi. E la cosa straordinaria è l'intensità con cui il tutto spesso inizia. Un'intesità che travolge e avvolge. 
Un'intesità che a volte lascia aperta la porta della necessità di tempo per conoscersi meglio, altre volte che rende le cose di colpo chiare. 
Un'intensità che rende sempre e comunque l'atto dell'incontro un luogo sacro su cui poggiare con delicatezza passi, sguardi, mani, gesti, parole, silenzi, ascolto e forse, ad un passo successivo, anche labbra (in caso di relazioni affettive).

Ogni incontro diviene scelta. Ogni scelta reca con sè un inevitabile addio ad altre possibili scelte. 
E ci sono gli istanti in cui ti sfugge quel pensiero – spesso comune – che diventa cassa di risonanza dentro sè stessi ripetendo quasi come un mantra le parole "e se avessi scelto diversamente?". 
Questo vale in ogni tipo di relazione. È dalle relazioni che nascono affinità, necessità di conoscersi meglio, possibilità di compiere percorsi lavorativi o di vita fianco a fianco.

Mia nonna diceva sempre che con i "se" e con i "ma" non si fa mai tanta strada. Forse aveva ragione. Un pò come quel detto che recita "mai piangere sul latte versato". Fosse facile staremmo tutti decisamente meglio. Tutti contenti ciascuno dietro la scelta del momento. Senza rimpianti, senza strascichi inutili di "se" e "ma". Tutti a godersi l'istante della scelta fin che dura, tanto poi arriverà il tempo per una scelta nuova. E di nuovo il ciclo si ripete senza "se" e senza "ma". 

Eppure sento che tutti i "se" e tutti i "ma" hanno una loro ragion d'essere. Come fossero lì appositamente per darci i tempi di stop. Tempi di fermate necessarie per capire una volta in più se il nostro autobus è il numero 54 oppure il numero 8, se "quella" scelta è proprio quella che fa per noi. 
Ed i "se" ed i "ma", seppur fastidiosi, servono proprio a questo scopo. Due congiunzioni che cercano di fare da filo conduttore tra un prima ed un inevitabile dopo. Due piccole connessioni che tentano d'indagare, a volte in maniera delicata altre in modo dirompente, dentro l'animo umano facendo nascere dubbi, tentennamenti, pensieri contraddittori o ancora facendo scorgere che forse davvero la scelta compiuta è la migliore tra le tante che si sono presentate sull'uscio di casa. 

Un pò come trovarsi di fronte alla vita, la vita quasi fosse il nostro possibile datore di lavoro in cerca di diversi candidati per la stessa offerta di lavoro. Diversi volti, diverse modalità, diverse sensazioni che pelle e pancia c'inviano, diversi curriculum, diversi approcci, diverse idee e pensieri. Ed anche qui i "se" ed i "ma" possono fare da spartitraffico per farci scegliere la direzione da seguire, per farci valutare con più attenzione a chi di noi candidati spetterà il posto. E la vita è un continuo lavoro su di sè, verso e con gli altri. È la vita offre sempre lo stesso posto di lavoro per tutti, a ciascuno poi far emergere la propria unicità, il proprio talento e passione.

Ed è per questo che, a differenza del pensiero di nonna, credo che ci sono sempre un "se" ed un "ma" necessari a ricordarci l'importanza di ogni nostra scelta. 

Ky




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