martedì 3 aprile 2018

E se la mucca viola scalcia? Significa che c'è. Punto.




Curioso come piccoli dettagli, portino a galla riflessioni mai pensate o su cui mai ci si sofferma.
Per troppa fretta o eccessiva superficialità. Comunque sia, di solito la differenza la fanno i dettagli, quelli meno visibili o quelli decisamente eccessivi. E ripenso al libro di Seth Godin. Libro che mette in evidenza l'importanza di essere una mucca viola in mezzo ad un mondo tutto marrone.
Certo, il concetto si riferisce a quella strana parola che mi piace pronunciare poco ed usare ancora meno, ma che è divenuta parte della quotidianità lavorativa: marketing.
Nello specifico la Purple Cow è quel "qualcosa di fenomenale, inatteso, entusiasmante e assolutamente incredibile che è dentro il prodotto. O c'è o non c'è. Punto.".*

Guardando questo concetto da una prospettiva più umana, penso che la mucca viola possa essere la chiave di lettura per comprendere un pò di più quello che sta accadendo in questo tempo che tutti definiscono di "crisi", ma che a distanza d'anni non si può più definire tale. Un lungo periodo di stallo in cui c'è chi si trova a galleggiare dentro il solito tram-tram quotidiano e logorante, chi non ne ha più le possibilità o non le cerca e chi invece riesce ad uscire da questo tzunami, che pare aver travolto - sotto altissime onde - quasi tutta l'umanità.

No so ben definire dove mi trovo, forse con le gambe ancora impantanate nel fango, con testa e braccia che cercano un appiglio su cui fare leva per uscire allo scoperto. Di fatto, conta che sento scalciare a più non posso quella mucca viola che mi vive dentro. Mucca viola che si deve scontrare di continuo con tutte le mucche  marroni che la circondano: paure, incertezze, dubbi, delusioni, errori, direzioni non chiare, pippe mentali, giudizi e pre-giudizi che mi porto dentro, consigli poco chiari di chi vuol farti credere che ne sa più di te e che ha trovato il modo per "uscire dalla crisi" . E che, allargando la visuale, l'umanità si porta dentro come un peso che fatica a scrollarsi di dosso.
Mucca viola che presenta una sostanziale differenza dalla Purple Cow proposta da Godin. Mucca viola che è ancora "qualcosa di fenomenale, inatteso, entusiasmante e assolutamente incredibile che è dentro" (in questo caso dentro noi) ma che si differenzia dal fatto che "o c'è o c'è. Punto.".

Esattemente così "o c'è o c'è. Punto.". Tutti, anche chi non lo immagina, nasconde da qualche parte quella mucca viola che aiuta o può aiutare a fare la differenza nella vita. Nella propria vita in primis e poi forse anche in quella di qualcun altro. Questo si può verificare in vari ambiti: lavorativo, relazionale, familiare, sportivo.
Tutti abbiamo una macchia viola che compare in qualche spazio di pelle (spesso non così visibile) e che ci fa sentire meglio con noi stessi e con gli altri. Che ci aiuta ad affrontare crisi, problemi, urgenze ed emergenze con lenti più trasparenti e meno appannate o sporche. Macchia viola che può essere un'idea innovativa, un progetto che potrebbe migliorare la vita di molti, una scoperta mai fatta prima, una comprensione più ampia e differente sul come affrontare a testa alta la crisi e via di questo passo.

Insomma, una mucca viola che scalcia perchè sente che ha qualcosa da dire, qualcosa da progettare, qualcosa da raccontare, qualcosa da condividere e per cui vivere.
Mucca viola che davvero può diventare la chiave per cambiare prospettiva, cambiare direzione, cambiare significato al vivere di sempre. Cambiare così approccio e sperimentarlo in tutte le varie attività, azioni e relazioni che viviamo e svolgiamo quotidianamente.
E mi piace l'idea di trovarmi il corpo ricoperto di macchie viola. E non importa se gli altri le vedono oppure no. Importa che a vederle sia io, intanto. Il resto poi si vedrà. Con il tempo si vedrà. Perchè la Purple Cow "o c'è o c'è. Punto.".

Ky

*La mucca viola – Farsi notare (e fare fortuna) in un mondo tutto marrone di Seth Godin, ed. Sperling & Kupfer


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