venerdì 30 marzo 2018

Giusta distanza o giusta vicinanza? (ecco come il gioco del basket mi ha fatto comprendere l'importanza della giusta vicinanza)




Il gioco del basket con il tempo mi ha insegnato molto. Tra le varie regole, tecniche di gioco e falli ce nè uno che ho sempre faticato a comprendere. Il fallo di sfondamento.
In sostanza è quel fallo che viene fischiato in favore della difesa nell'istante in cui uno dei giocatori della squadra che porta palla e sta giocando in attacco, praticamente finisce addosso ad uno dei giocatori della squadra in difesa (che nel frattempo è fermo) facendolo cadere a terra.
Certo è una spiegazione un pò contorta, sarebbe più semplice vedere il fallo in azione per capirlo. Anche perchè ci sono sempre delle variabili soggettive e a discrezione di chi arbitra che vanno ad incidere sul fallo di sfondamento.

Mi ricordo di averne subiti di falli per sfondamento, ma uno in particolare è ancora lucido nella memoria. La mia squadra contro una squadra di un comune limitrofo. Tra le avversarie una cara amica con cui avevo giocato insieme anni prima nella stessa squadra e che ora era dal lato opposto del campo di gioco.
Conoscendola sapevo che aveva più esperienza di me, era più abile nel portare palla e nel correre verso canestro. Difesa a uomo, a me è toccata proprio lei. La sola soluzione che mi venne in mente fu di fermarmi, posizionarmi con i piedi ben saldi al suolo e lasciare che in una frazione di secondo lei mi venisse addosso – non aveva altre vie da percorrere in quel momento – facendomi cadere a terra e sentendo fischiare fallo di sfondamente, a favore della squadra per cui giocavo.
Al tempo non fu una lezione così importante. Pensavo solo a dare il meglio in campo e magari a portare a casa la partita.

Oggi quel fallo di sfondamento m'insegna l'importanza della giusta vicinanza.
Sentiamo spesso usare l'espressione "giusta distanza" ma nel lungo periodo sta lunga distanza rischia di allontanare sempre più, invece di sortire l'effetto contrario.
E la cronaca di questi ultimi anni ne ha da dire al riguardo.

E penso al messaggio che un'amica mi ha scritto proprio in questi giorni in risposta a delle scuse che ho sentito di fare, scuse legate a difficoltà relazionali di un tempo ormai passato da un bel pò.
Scrive: "Il nostro legame alla fine di tutto è sopravvissuto ai silenzi. La comprensione credo abbia fatto da timone a tutto questo".

Allora penso che sarebbe più saggio parlare di "giusta vicinanza", un pò come trovarsi nel bel mezzo di una partita di basket, avere la palla tra le mani e la responsabilità di andare a canestro, trovarsi davanti un'avversaria che di certo cercherà di farsi fischiare fallo per sfondamento. Ed è lì, nell'esatto istante in cui sei lucida e consapevole che - basta quel mezzo passo in più, basta un palleggio di troppo a farti carambolare addosso all'avversaria - che ti fermi alla "giusta vicinanza" e passi palla, sperando così di fare pure canestro.

Forse la chiave per vivere relazioni più sane, più consapevoli, più vere sta nel trovare ciascuno la "giusta vicinanza" che diviene
presenza senza per forza opprimere
sostegno senza per forza sostituire
condivisione senza per forza invadere
ricchezza senza per forza voler indietro
accoglienza senza per forza farsi giudice
amore senza per forza doverlo ricambiare
rispetto senza per forza divenire ferita da curare.

Forse – almeno per me – la giusta vicinanza è tutta qui. Un gesto piccolo, a volte talmente insignificante da riuscire a fare tutta la differenza nel mondo delle relazioni.
E le relazioni sono sempre più importanti dei contenuti.
E le relazioni sono tali solo quando si crea la giusta vicinanza che fa stare bene l'uno di fronte all'altro.
E le relazioni, i legami umani, forse hanno davvero bisogno del "timone della comprensione" per restare a galla durante le tempeste della vita e per tenere la rotta ottimale durante i giorni di calma piatta.
Insomma, se possibile, evitiamo il fallo di sfondamento e cerchiamo soluzioni alternative, che ci sono sempre o quasi. Che poi alla fine la partita la vince non per forza il più forte, ma chi sa rispettare la giusta vicinanza e girarla a proprio vantaggio per il bene della squadra.

Ky

Nessun commento:

Posta un commento

"Che cosa vuole il mondo da noi?" (Keep calm, goditi il viaggio e passa il favore)

Curioso. Decisamente curioso come un pensiero possa improvvisamente materializzarsi. È successo circa 3 mesi fa, dopo il mio rientr...