domenica 25 marzo 2018

Quell'istante in cui si crea l'alchimia della gentilezza (tra libri, sguardi, gesti e poche parole) e resti imbambolata con un libro tra le mani.




Mi sono svegliata presto stamani. Sarà per il cambio orario. Sarà che aleggia ancora il jet lag tailandese. Ancora buio fuori. Pentolino d'acqua sul fuoco. Preparo la colazione. Mi siedo e come uno "sbam" sbattuto in faccia all'improvviso ripenso a ieri, a quei 15 minuti passati in libreria, prima di scendere a Castelfranco Veneto. Da ieri, da quando sono accaduti, li ho come lasciati in stand by.

È una tappa d'obbligo per me il passare in libreria dopo i mesi trascorsi inThailandia, in una cittadina dove gli unici libri disponibili sono o in lingua locale, o in inglese e francese.
Solitamente faccio la scorta passando per Bangkok, ma di libri in lingua italiana ce ne sono sempre troppo pochi. Allora leggo tramite i dispositivi elettronici.
Ma vuoi mettere un libro da tenere tra le mani, che sa di carta stampata, di vita magari già vissuta, di pagine un pò ingiallite e magari con quel retrogusto di vecchio, che rendono i libri ancora più preziosi?
Per questo passo spesso in libreria, per sentire profumo di libri, di nuove cose da imparare, di parole che fanno riflettere, di parole che riescono a far innamorare l'anima della vita.

Ieri, mentre cercavo un libro - che non ho trovato - mi si avvicina una signora.
Vestita con la mantellina quella pesante di lana per far fronte al freddo che c'è fuori. Occhiali appoggiati tra i capelli, sciarpa color vermiglio attorno al collo ed una busta zeppa di libri, appena acquistati suppongo.
Mi si avvicina con un bellissimo sorriso e gli occhi color nocciola, mi guarda per un istante che a me pare eterno.
Stavo leggendo la trama di un libro di cui la copertina m'aveva incuriosito.
Lei mi saluta con un sonoro "ciao". Mi volto ricambiando il saluto con un "salve" ed il miglior sorriso che mi poteva venire fuori in quell'istante.
Appoggia la busta zeppa di libri a terra, si china leggermente e tira fuori un libro dalla copertina flessibile color acqua. Non riesco a leggerne il titolo.
Si rialza, mi riguarda dritta negli occhi. Per un istante interminabile mi sono sentita nuda ma serena di fronte a quello sguardo. Prende il libro e lo dirige con gesto delicato ma fermo verso di me.
Interdetta la guardo non capendo che cosa dovessi fare.
Lei allora dice con un tono dolcissimo "è per te questo libro".
Attimo di smarrimento evidente sul mio volto. Esito a prendere il libro. È una situazione insolita. Manco la conosco questa signora. Lei con il gesto della mano mi mette il libro tra le mani e ripete "questo libro è per te, sento che è per te, non temere è un regalo".
Smarrimento decisamente più evidente sul mio volto. Non mi escono subito le parole. Ma prendo il libro, guardo la prima di copertina e dico con sorpresa mista a gioia "wow, è uno dei libri che prima o poi avevo intenzione di leggere".
Alzo lo sguardo verso la signora che compiaciuta ha già ripreso tra le mani la pesante busta zeppa di libri. Mi sorride. La ringrazio, perchè non so che altro dirle. E se ne va.

Ed io lì con il libro tra le mani e gli occhi che guardano la signora uscire dalla libreria. Credo di essere rimasta così per un tempo indeteminato, tanto che la commessa mi si avvicina chiedendomi se sto bene. Mi ripiglio.
Sinceramente non riesco ancora a comprendere cosa sia accaduto ieri. Credo una sorta di alchimia, di magia, di quel sentire che attrae anime forse simili.

Il libro ora è tra le mie mani. È l'ultimo scritto di Andrea Marcolongo e s'intitola "La misura eroica". Leggo il risvolto della prima di copertina. Racconta del mito degli Argonauti e del coraggio che spinge gli uomini ad amare.
Resto ancor più imbambolata a fissare il libro. Incredula che una perfetta sconosciuta mi abbia fatto un dono così prezioso. E nella pagina successiva all'indice, trovo queste parole scritte dall'autrice :

A tutti coloro che rigettano l'infelicità,
e hanno il coraggio di salpare,
per la prima volta o un'altra ancora.
A tutti coloro che hanno il coraggio
di innamorarsi,
per la prima volta o un'altra ancora.
Eroi.

Sarà perchè adoro tutti i miti greci, sarà perchè spesso attingo ai miti per affrontare le sfide e le occasioni della vita. Sarà moltissime altre cose tutte incasinate che vorticano nella mia testa in questo istante.
Ma questo è il dono più prezioso che potessi mai immaginare di tenere tra le mani.
Grazie signora senza nome. Non la dimenticherò mai.
Credo questo possa definirsi gesto di "alchimia della gentilezza", quell'alchimia tra anime che si ritrovano e si riconoscono - in un qualche modo sconosciuto ed incomprensibile - in pezzi d'esistenza di vite altre.

Ky

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