Domenica
mattina.
Una domenica
mattina anche troppo calda qui in Thailandia - per i miei gusti.
E
non faccio in tempo ad aprire il portone che...Orange schizza in casa
– come da un pò di giorni a questa parte.
Torni
in mezzo ai miei piedi strofinandoti sopra.
Mi
guardi miagolando. Piccolo esserino così caparbio e cocciuto.
Hai
fame,vuoi le coccole e tutte le attenzioni che ti spettano di diritto
(per i gatti ogni cosa è un diritto imprescindibile).
Insisti.
Io
appena alzata dal letto, assonnata, occhi stropicciati, bocca
impastata, cammino per inerzia in giro per casa nel tentativo di
preparare la colazione.
E
tu imperterrito continui nella tua buffa danza tra i miei piedi. Se
continui così finisce che cado, che rischio di farti male.
Ma
tu insisti, insisti così prepotentemente da costringermi a fermarmi.
A sedermi per terra.
Tu
balzi in braccio. Mi guardi con i tuoi piccoli profondi occhioni e mi
ricordi che...essere vivi è uno spettacolo!
E
tu, dormi ancora.
Mi
chiedo sempre come diavolo fai a riuscirci anche alle 8 del mattino
che i vicini strillano più del loro solito - sarà l'aria della
domenica.
Accendono
musica ed i bambini giocano come se al posto della voce avessero un
megafono.
Un
pò, ma non troppo, t'invidio.
Anche
per te è tempo di sveglia, nonostante sia domenica mattina.
E
le tue prime parole non sono rivolte a mò d'imprecazione verso chi
strillava fino poco fa.
Mi
dici che hai sentito Red, il gatto, che ha miagolato per annunciarsi,
come il suo solito.
Era
in casa vero? -dici. Annuisco.
Ti
lascio fare colazione.
Un
pò meno i mici. Orange e Free. Ora stanno giocando e correndo come
forsennati.
Ti
rulli la tua siga del mattino. Quasi un rituale che ripeti
puntualmente.
Finisci.
Accendi il pc. Entri nella fase di risveglio.
E guardo te.
Ti guardo di schiena.
Mi è sempre
piaciuto guardarti di sfuggita, mentre sei di schiena.
Una
prospettiva diversa da quella usuale.
E
guardandoti così di schiena, posso intuire i gesti delle mani mentre
tieni la sigaretta, diligentemente rullata, tra indice e medio, le
punta delle dita rivolte verso l'alto mentre pollice, anulare e
mignolo quasi semichiusi.
E leggi le
notizie del giorno sul tuo pc.
Posso
immaginare la mimica del volto mentre leggi.
Un sorriso
affiora se c'è qualcosa di esilarante.
Il
sopracciglio sinistro che si alza quasi impercettibilmente se invece
sei in disaccordo con alcune notizie e gli angoli della bocca che
iniziano a formare delle parabole ascendenti e discendenti come se tu
stessi parlando tra te e te, contestando quello che stai leggendo.
Lasci
entrare il fumo e lo assapori per un tempo che a me pare sempre
interminabile.
(Prima
o poi ti soffocherà) - penso. Pensiero stupido questo.
E poi espiri
dalle narici, facendo uscire due scie di fumo che sembrano i due
sensi di marcia delle strade.
Fa così
caldo che arrotoli la maglietta fin sopra l'ombelico in cerca di una
carezza di vento che però pare non decidersi ad arrivare.
Ho caldo
anch'io. Riesco a sudare anche se ho il ventilatore puntato su di me.
I contrasti
di schiena si notano meno. Sembra quasi siano invisibili.
Eppure siamo
così diverse.
A volte dire
Polo Nord e Polo Sud pare non essere ancora abbastanza.
Ma in questa
diversità contrastante abbiamo trovato il nostro punto d'equilibrio.
(Okey,
va e viene, per fortuna) - aggiungo io.
Ti lascio ai
tuoi rituali, alle tue letture, ai tuoi pensieri.
Poi d'un
tratto ti alzi, io con gli occhi sulla tastiera del pc mentre scrivo.
Ti volti
verso di me. Ti percepisco. Alzo lo sguardo e mi sorridi.
E mi ricordi
che essere vivi è uno spettacolo!
È ancora
domenica. Fa ancora caldo, più caldo.
I contrasti
sono sempre forti. I mici vanno e vengono.
Nonostante
la routine. Nonostante oggi sia un giorno da "nulla di che".
Ora so che
questa domenica è proprio uno spettacolo.
Ky
Nessun commento:
Posta un commento