domenica 25 febbraio 2018

Essere vivi è uno spettacolo (quando ti svegli, non capisci ancora come e perchè, eppure senti che anche oggi sarà uno spettacolo di giornata)



Domenica mattina.
Una domenica mattina anche troppo calda qui in Thailandia - per i miei gusti.
E non faccio in tempo ad aprire il portone che...Orange schizza in casa – come da un pò di giorni a questa parte.
Torni in mezzo ai miei piedi strofinandoti sopra.
Mi guardi miagolando. Piccolo esserino così caparbio e cocciuto.
Hai fame,vuoi le coccole e tutte le attenzioni che ti spettano di diritto (per i gatti ogni cosa è un diritto imprescindibile).
Insisti.
Io appena alzata dal letto, assonnata, occhi stropicciati, bocca impastata, cammino per inerzia in giro per casa nel tentativo di preparare la colazione.
E tu imperterrito continui nella tua buffa danza tra i miei piedi. Se continui così finisce che cado, che rischio di farti male.
Ma tu insisti, insisti così prepotentemente da costringermi a fermarmi. A sedermi per terra.
Tu balzi in braccio. Mi guardi con i tuoi piccoli profondi occhioni e mi ricordi che...essere vivi è uno spettacolo!
E tu, dormi ancora.
Mi chiedo sempre come diavolo fai a riuscirci anche alle 8 del mattino che i vicini strillano più del loro solito - sarà l'aria della domenica.
Accendono musica ed i bambini giocano come se al posto della voce avessero un megafono.
Un pò, ma non troppo, t'invidio.
Anche per te è tempo di sveglia, nonostante sia domenica mattina.
E le tue prime parole non sono rivolte a mò d'imprecazione verso chi strillava fino poco fa.
Mi dici che hai sentito Red, il gatto, che ha miagolato per annunciarsi, come il suo solito.
Era in casa vero? -dici. Annuisco.
Ti lascio fare colazione.
Un pò meno i mici. Orange e Free. Ora stanno giocando e correndo come forsennati.
Ti rulli la tua siga del mattino. Quasi un rituale che ripeti puntualmente.
Finisci. Accendi il pc. Entri nella fase di risveglio.
E guardo te. Ti guardo di schiena.
Mi è sempre piaciuto guardarti di sfuggita, mentre sei di schiena.
Una prospettiva diversa da quella usuale.
E guardandoti così di schiena, posso intuire i gesti delle mani mentre tieni la sigaretta, diligentemente rullata, tra indice e medio, le punta delle dita rivolte verso l'alto mentre pollice, anulare e mignolo quasi semichiusi.
E leggi le notizie del giorno sul tuo pc.
Posso immaginare la mimica del volto mentre leggi.
Un sorriso affiora se c'è qualcosa di esilarante.
Il sopracciglio sinistro che si alza quasi impercettibilmente se invece sei in disaccordo con alcune notizie e gli angoli della bocca che iniziano a formare delle parabole ascendenti e discendenti come se tu stessi parlando tra te e te, contestando quello che stai leggendo.
Lasci entrare il fumo e lo assapori per un tempo che a me pare sempre interminabile.
(Prima o poi ti soffocherà) - penso. Pensiero stupido questo.
E poi espiri dalle narici, facendo uscire due scie di fumo che sembrano i due sensi di marcia delle strade.
Fa così caldo che arrotoli la maglietta fin sopra l'ombelico in cerca di una carezza di vento che però pare non decidersi ad arrivare.
Ho caldo anch'io. Riesco a sudare anche se ho il ventilatore puntato su di me.
I contrasti di schiena si notano meno. Sembra quasi siano invisibili.
Eppure siamo così diverse.
A volte dire Polo Nord e Polo Sud pare non essere ancora abbastanza.
Ma in questa diversità contrastante abbiamo trovato il nostro punto d'equilibrio.
(Okey, va e viene, per fortuna) - aggiungo io.
Ti lascio ai tuoi rituali, alle tue letture, ai tuoi pensieri.
Poi d'un tratto ti alzi, io con gli occhi sulla tastiera del pc mentre scrivo.
Ti volti verso di me. Ti percepisco. Alzo lo sguardo e mi sorridi.
E mi ricordi che essere vivi è uno spettacolo!
È ancora domenica. Fa ancora caldo, più caldo.
I contrasti sono sempre forti. I mici vanno e vengono.
Nonostante la routine. Nonostante oggi sia un giorno da "nulla di che".
Ora so che questa domenica è proprio uno spettacolo.

Ky



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