Solitamente
scrivo il mattino. Stranamente però da un paio di giorni mi ritrovo
a scrivere a pomeriggio inoltrato. Ah già, sono 6 ore avanti di fuso
orario, dunque qui tra poco sarà sera.
Ho come la
sensazione che in questi giorni la mia bussola interiore sia un pò
fuori bolla, come se sentisse che tra non molto sarà tempo di
prendere un nuovo volo per fare dietro front, fino casa.
La bussola.
Che bei ricordi delle medie. Le gare di orienteering ai giardini
Parolini.
La gara
consisteva nel trovare i vari punti segnati su di una mappa, trovarli
in sequenza aiutandosi con una piccola bussola, far punzonare il
foglietto corrispondente e proseguire fino alla fine.
Non arrivavo
mai tra i primi posti, ma mi divertivo moltissimo.
Ho scoperto
così la bussola ed il suo uso. Un uso che per me è simile ad uno
scopo. E la bussola serve proprio a questo ad indicare direzioni. La
direzione a cui tutti fanno riferimento è il Nord. Naviganti,
condottieri, astronomi. Per anni, molti anni, la direzione da me
prediletta è stata proprio il Nord, la Stella Polare.
Montagne e
vette a nord, posizione del letto rivolta a Nord...sempre e solo
Nord.
Credevo che
tutta la vita fosse diretta verso una sola direzione: il Nord.
Sapevo delle
corse all'oro nel far west americano che spaziavano da Est verso Ovest. Ma ho sempre immaginato e creduto che davvero ogni meta dovesse
approdare verso un Nord.
Simbolo di conquista, di raggiungimento di
un traguardo, di vittoria, di sguardo che ha la possibilità di
vedere dall'alto tutto ciò che sta in basso (associo sempre il punto
cardinale Nord a qualcosa che sta in alto, mentre il Sud a qualcosa
che sta in basso, in profondità).
Dal Nord ho
imparato tanto. A salire con attenzione, a vedere la fatica della
salita come segnale di profonda passione per l'obiettivo fissato, a
guardare il mio personale percorso come tanti gradini da salire e da
cui apprendere, gradino dopo gradino, qualcosa di nuovo.
Ringrazio
quel tempo. Il Nord è stato un prezioso maestro di vita. Ma ho capito che il Nord mostra quasi sempre e solo cose visibili.
Così, oggi, la direzione verso cui è costantemente puntata la mia bussola
interiore è il Sud, quel Sud che sa rendere visibili le cose più invisibili (per chi vuole vedere davvero).
Sud che sa
di profondità, di discese ardue e all'apparenza facili ma piene
d'insidie.
Sud che mi
sta facendo scendere verso l'interno di me.
Sud che
insegna a guardare negli occhi le persone e non più dall'alto verso
il basso.
Sud che
mostra il cammino verso la vera bellezza della vita che è fatta
anche di ostacoli e difficoltà.
Sud che
spaventa, perchè a salire è più facile, a scendere è più
difficile.
Sud che
costringe a fare i conti con le proprie paure, con i momenti bui, con il
dolore.
Sud che
insegna che non è importante il traguardo raggiunto ma il percorso
compiuto.
Sud che
insegna che imparare è cambiare.
Cambiare
rotta quando è necessario, cambiare opinione se quella degli altri è
più saggia della propria, cambiare modo di guardare la vita, cambiare
ancora una volta rotta se quella presa è sbagliata.
Quel Sud che
insegna a puntare l'ago della bussola con obiettivo cuore, ed il
cuore punta sempre in direzione Sud.
Ky
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