mercoledì 14 febbraio 2018

Direzione Sud (quando capisci che imparare è cambiare)




Solitamente scrivo il mattino. Stranamente però da un paio di giorni mi ritrovo a scrivere a pomeriggio inoltrato. Ah già, sono 6 ore avanti di fuso orario, dunque qui tra poco sarà sera.
Ho come la sensazione che in questi giorni la mia bussola interiore sia un pò fuori bolla, come se sentisse che tra non molto sarà tempo di prendere un nuovo volo per fare dietro front, fino casa.

La bussola. Che bei ricordi delle medie. Le gare di orienteering ai giardini Parolini.
La gara consisteva nel trovare i vari punti segnati su di una mappa, trovarli in sequenza aiutandosi con una piccola bussola, far punzonare il foglietto corrispondente e proseguire fino alla fine.
Non arrivavo mai tra i primi posti, ma mi divertivo moltissimo.

Ho scoperto così la bussola ed il suo uso. Un uso che per me è simile ad uno scopo. E la bussola serve proprio a questo ad indicare direzioni. La direzione a cui tutti fanno riferimento è il Nord. Naviganti, condottieri, astronomi. Per anni, molti anni, la direzione da me prediletta è stata proprio il Nord, la Stella Polare.
Montagne e vette a nord, posizione del letto rivolta a Nord...sempre e solo Nord.
Credevo che tutta la vita fosse diretta verso una sola direzione: il Nord.

Sapevo delle corse all'oro nel far west americano che spaziavano da Est verso Ovest. Ma ho sempre immaginato e creduto che davvero ogni meta dovesse approdare verso un Nord. 
Simbolo di conquista, di raggiungimento di un traguardo, di vittoria, di sguardo che ha la possibilità di vedere dall'alto tutto ciò che sta in basso (associo sempre il punto cardinale Nord a qualcosa che sta in alto, mentre il Sud a qualcosa che sta in basso, in profondità).

Dal Nord ho imparato tanto. A salire con attenzione, a vedere la fatica della salita come segnale di profonda passione per l'obiettivo fissato, a guardare il mio personale percorso come tanti gradini da salire e da cui apprendere, gradino dopo gradino, qualcosa di nuovo.
Ringrazio quel tempo. Il Nord è stato un prezioso maestro di vita. Ma ho capito che il Nord mostra quasi sempre e solo cose visibili.

Così, oggi, la direzione verso cui è costantemente puntata la mia bussola interiore è il Sud, quel Sud che sa rendere visibili le cose più invisibili (per chi vuole vedere davvero).
Sud che sa di profondità, di discese ardue e all'apparenza facili ma piene d'insidie.
Sud che mi sta facendo scendere verso l'interno di me.
Sud che insegna a guardare negli occhi le persone e non più dall'alto verso il basso.
Sud che mostra il cammino verso la vera bellezza della vita che è fatta anche di ostacoli e difficoltà.
Sud che spaventa, perchè a salire è più facile, a scendere è più difficile.
Sud che costringe a fare i conti con le proprie paure, con i momenti bui, con il dolore.
Sud che insegna che non è importante il traguardo raggiunto ma il percorso compiuto.
Sud che insegna che imparare è cambiare.
Cambiare rotta quando è necessario, cambiare opinione se quella degli altri è più saggia della propria, cambiare modo di guardare la vita, cambiare ancora una volta rotta se quella presa è sbagliata.
Quel Sud che insegna a puntare l'ago della bussola con obiettivo cuore, ed il cuore punta sempre in direzione Sud.

Ky



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