lunedì 12 febbraio 2018

Siamo storie (l'inizio è già stato scritto ma la fine e ciò che sta nel mezzo dipende da noi)




"Mettiti bene bene sotto le coperte, stringi forte a te Leone, il peluche più dolce del mondo, chiudi gli occhi, apri bene bene le orecchie e spalanca le porte del cuore che è arrivata l'ora delle storie. C'era una volta...".
Diceva all'incirca così papà quelle volte che, arrivava presto da lavoro, e riusciva a mettermi a letto. Adoravo quel momento. Tutto e solo nostro, mio e di papà. Nessun altro.

Ricordo quelle sere, le sere delle storie, delle favole, di principesse da salvare e di draghi da sconfiggere, di pozioni magiche e streghe non sempre cattive, di maghi potenti e cavalieri coraggiosi, di nani e mele avvelenate, di fusi e incantesimi, di lampade magiche e ladroni, di tappeti volanti e castelli meravigliosi.
Puntualmente mi addormentavo prima di sapere il finale della storia.

Crescendo ho compreso il potere che racchiude una storia, un potere evocativo ed educativo.
Le storie hanno continuato ad accompagnarmi anche nel tempo e le porto con me ancora oggi che dovrei essere "grande". Spesso mi rifugio tra le righe delle storie per cercare risposte e spunti che non riesco a trovare altrove. Uso le storie per raccontarmi e per raccontare.

"Ormai essere se stessi non basta più.
Bisogna diventare la propria storia"
Salmon

Non sono più bambina, ma di storie ne ho ancora bisogno. Le storie insegnano a vivere come se ogni istante fossimo noi i protagonisti delle storie: avventurose, fantastiche, zeppe di trappole e pericoli, ricche di magia e luoghi incantati. Storie in cui incontriamo principi e principesse, matrigne e sorellastre, maghi e streghe, draghi e incantesimi, super eroi con super poteri, bacchette magiche e scope volanti.
Storie dove il male è sempre in agguato e in cui il bene alla fine ce la fa sempre a vincere.

Lo so, lo so che la realtà sembra diversa, ma poi mica così tanto. Dipende da come scegliamo di guardarla. Se vogliamo cambiare lo sguardo che rivolgiamo all'esterno di noi, allora la vita, quella che stiamo costruendo passo dopo passo, può rivelarsi la più incredibile delle storie.
Certo, non arriverà il principe azzurro a svegliarci con un bacio, ma forse la persona che abbiamo la fortuna di avere accanto la possiamo vedere ogni giorno come il nostro "principe azzurro" o "principessa buona". Forse nelle difficoltà dell'esistenza non troveremo una bacchetta magica a risolvere i problemi e nemmeno nessun mago a toglierci dai guai, ma di certo possiamo trovare dentro di noi il coraggio e la motivazione per superare ogni ostacolo piccolo o grande che sia.
Forse non abbiamo nemmeno i super poteri dei nostri super eroi preferiti ma forse possediamo già il super potere più indispensabile al mondo e che usiamo poco, troppo poco: la gentilezza.
E ricordiamoci che la gentilezza apre sempre tutte le porte.

Siamo storie che ogni giorno hanno l'opportunità di scriversi, di aggiungere dettagli, di rivedere azioni e comportamenti, di guardare indietro per sistemare l'avanti.
Siamo storie che possono modificarsi, che possono accettare il passato e modificarsi nel presente. 
Siamo storie, tutte importanti, nessuna da scartare.
Siamo storie che nessun editore può cestinare.
Siamo storie, storie che parlano il linguaggio dell'amore, che credono nel potere dei sogni, che sperano in un lieto fine, che sanno cavarsela nei momenti più bui e solitari, che cercano di vivere ogni giorno come la più spettacolare delle avventure.

Certo siamo storie che non possono piacere a tutti, ci sarà chi ci leggerà e chi nemmeno saprà mai della nostra storia.
Ma siamo storie, storie che qualcuno di certo leggerà e apprezzerà.
Siamo storie, l'inizio è già stato scritto ma la fine e ciò che sta nel mezzo dipende da noi.

"Mettiti bene bene sotto le coperte, stringi forte a te Leone, il peluche più dolce del mondo, chiudi gli occhi, apri bene bene le orecchie e spalanca le porte del cuore che è arrivata l'ora delle storie. C'era una volta...".

Ky

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