"Mettiti
bene bene sotto le coperte, stringi forte a te Leone, il peluche più
dolce del mondo, chiudi gli occhi, apri
bene bene
le orecchie e spalanca le
porte del cuore che è arrivata l'ora delle storie. C'era una
volta...".
Diceva
all'incirca così papà quelle volte che, arrivava presto da lavoro,
e riusciva a mettermi a letto. Adoravo quel momento. Tutto e solo
nostro, mio e di papà. Nessun altro.
Ricordo
quelle sere, le sere delle storie, delle favole, di principesse da
salvare e di draghi da sconfiggere, di pozioni magiche e streghe non
sempre cattive, di maghi potenti e cavalieri coraggiosi, di nani e
mele avvelenate, di fusi e incantesimi, di lampade magiche e ladroni,
di tappeti volanti e castelli meravigliosi.
Puntualmente
mi addormentavo prima di sapere il finale della storia.
Crescendo ho
compreso il potere che racchiude una storia, un potere evocativo ed
educativo.
Le storie
hanno continuato ad accompagnarmi anche nel tempo e le porto con me
ancora oggi che dovrei essere "grande". Spesso mi rifugio
tra le righe delle storie per cercare risposte e spunti che non
riesco a trovare altrove. Uso le storie per raccontarmi e per
raccontare.
"Ormai
essere se stessi non basta più.
Bisogna
diventare la propria storia"
Salmon
Non sono più
bambina, ma di storie ne ho ancora bisogno. Le storie insegnano a
vivere come se ogni istante fossimo noi i protagonisti delle storie:
avventurose, fantastiche, zeppe di trappole e pericoli, ricche di
magia e luoghi incantati. Storie in cui incontriamo principi e
principesse, matrigne e sorellastre, maghi e streghe, draghi e
incantesimi, super eroi con super poteri, bacchette magiche e scope
volanti.
Storie dove
il male è sempre in agguato e in cui il bene alla fine ce la fa
sempre a vincere.
Lo so, lo so
che la realtà sembra diversa, ma poi mica così tanto. Dipende da
come scegliamo di guardarla. Se vogliamo cambiare lo sguardo che
rivolgiamo all'esterno di noi, allora la vita, quella che stiamo
costruendo passo dopo passo, può rivelarsi la più incredibile delle
storie.
Certo, non
arriverà il principe azzurro a svegliarci con un bacio, ma forse la
persona che abbiamo la fortuna di avere accanto la possiamo vedere
ogni giorno come il nostro "principe azzurro" o
"principessa buona". Forse nelle difficoltà dell'esistenza
non troveremo una bacchetta magica a risolvere i problemi e nemmeno
nessun mago a toglierci dai guai, ma di certo possiamo trovare dentro
di noi il coraggio e la motivazione per superare ogni ostacolo
piccolo o grande che sia.
Forse non
abbiamo nemmeno i super poteri dei nostri super eroi preferiti ma
forse possediamo già il super potere più indispensabile al mondo e
che usiamo poco, troppo poco: la gentilezza.
E
ricordiamoci che la gentilezza apre sempre tutte le porte.
Siamo storie
che ogni giorno hanno l'opportunità di scriversi, di aggiungere
dettagli, di rivedere azioni e comportamenti, di guardare indietro
per sistemare l'avanti.
Siamo storie
che possono modificarsi, che possono accettare il passato e
modificarsi nel presente.
Siamo storie, tutte importanti, nessuna da
scartare.
Siamo storie
che nessun editore può cestinare.
Siamo
storie, storie che parlano il linguaggio dell'amore, che credono nel
potere dei sogni, che sperano in un lieto fine, che sanno cavarsela nei momenti più bui e solitari, che cercano di vivere
ogni giorno come la più spettacolare delle avventure.
Certo siamo
storie che non possono piacere a tutti, ci sarà chi ci leggerà e
chi nemmeno saprà mai della nostra storia.
Ma siamo
storie, storie che qualcuno di certo leggerà e apprezzerà.
Siamo
storie, l'inizio è già stato scritto ma la fine e ciò che sta nel
mezzo dipende da noi.
"Mettiti bene bene sotto le coperte, stringi forte a te Leone,
il peluche più dolce del mondo, chiudi gli occhi, apri bene bene le
orecchie e spalanca le porte del cuore che è arrivata l'ora delle
storie. C'era una volta...".
Ky
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