Ho tra le mani il libro di
Davide Cardile
Leggendo il titolo e
guardando la prima di copertina si può già avere un primo quadro
del messaggio che Davide vuole regalare.
Quello che ho subito pensato
e visualizzato leggendo il titolo e guardando la copertina, prima
ancora di iniziare la lettura, sono stati quei video giochi con cui
si poteva giocare dal pc, per intenderci Pac Man e Mario Bros. Un
insieme di quadratini, i famosi pixel, che con l'avanzare della
tecnologia sono via via scomparsi alla vista, ma che ci sono ancora,
invisibili ma presenti. Pixel che uniti davano vita a questi super
eroi virtuali che dovevano affrontare sfide, prove, superare ostacoli
per passare al livello successivo, eliminando così i nemici e
salvando la principessa rinchiusa nel castello. La variabile, per la
riuscita o meno nel salvare la principessa, eravamo noi.
Un pò la nostra storia
presente, con la sostanziale differenza che il terreno di gioco non è
una tastiera ed uno schermo ma la vita reale.
Il nemico da abbattere, la
crisi; uno dei mezzi da usare per la buona riuscita dell'impresa, la
tecnologia; la principessa da salvare, la nostra creatività ed
unicità.
Grazie alla sua abilità di
scrittore ed alla sua curiosità, Davide ha la capacità di farci
compiere un tuffo nel passato ripercorrendo alcuni eventi che lo
hanno caratterizzato, da stili di vita diversi al mondo del lavoro,
da idee innovative a menti così geniali da renderle realtà.
Da qui, da quel passato,
arriviamo noi con il nostro presente, l'epoca in cui ci troviamo a
vivere che è decisamente molto più ricca in termini economici e di
benessere ed opportunità delle epoche che ci hanno preceduto, ma,
allo stesso tempo, senza le quali oggi non potremmo vivere tutto
quello che stiamo vivendo. Certo una crisi colossale vivendola in
prima persona; ma una crisi che può essere vista come un salto da
quello che è il ricordo del passato verso la realizzazione presente
e futura del proprio scopo di vita, e non c'è miglior momento di
adesso per scoprirlo e renderlo reale.
Pixel in crisi, è una sorta
di mappa del tesoro, fatta di tanti eventi, alcuni in rilievo altri
decisamente messi in un angolo. È solo grazie alla nostra personale
capacità e volontà di unire i puntini che possiamo così scoprire
che nelle piccole o grandi sfide che quest'epoca ci propone, abbiamo
la meravigliosa occasione di rimettere insieme, con pazienza e
perseveranza, tutti quei quadratini, tutti quei pixel che ci possono
aiutare a rendere concrete le nostre personali aspirazioni, a dare
voce alle potenzialità inespresse che ciascuno porta in sè.
Lo disse anche Steve Jobs ai
ragazzi dell'università di Stanford: "(...)
non è possibile unire i puntini guardando avanti; potete solo unirli
guardandovi all'indietro. Così, dovete avere fiducia che in qualche
modo, nel futuro, i puntini si potranno unire".
È questione di
credere ai sogni e di far proprio un concreto
ottimismo. È l'ennesima occasione che ci viene data per
unire i puntini, per dare valore e significato alla nostra
umanità. È la più grande occasione di sempre per reinventarsi e per farlo è necessario partire
credendo nelle persone.
Grazie Davide per avermi
ricordato di unire i puntini!
All'interno del libro ci
sono due importanti contributi che meritano una nota d'attenzione.
Il primo è quello di
Giovanni Battista Pozza che attraverso la metafora del "signor
quando vuoi" e di un luogo chiamato "ovunque", offre
illuminanti spunti sulla necessità di cosa significhi essere davvero
liberi e sul significato di essere freelance al giorno d'oggi.
Il secondo è la lettera che
Sebastiano Zanolli rivolge a Davide. Una lettera che lo stesso Davide
ci consiglia di leggere come fosse rivolta a ciascuno di noi. Quella
lettera che tutti, prima o poi, vorremmo leggere. Quella lettera che
anche se non è facile, ne vale sempre la pena inseguire i propri
sogni, oggi più che mai.
Ky
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