venerdì 26 gennaio 2018

Il male minore: è sempre un bene? è sempre la scelta migliore?




Ieri c'è stato un incidente ferroviario, non il primo, uno tra i molti del passato. 3 morti, 46 feriti di cui 4 o 5 feriti gravemente (in base all'informazione variabile delle diverse testate giornalistiche).
Dalle prime informazione pare che un pezzetto di rotaia di appena 23 centimentri abbia ceduto e causato questo disatro. Certo rispetto a tutti i passeggeri pendolari che si trovavano su quello stesso treno, 350 per la precisione, è stata sfiorata una tragedia ben più grave, in sostanza secondo la logica umana è accaduto il male minore.
Qualche settimana fa mi sono imbattuta nel famoso problema filosofico del carrello ferroviario. Ideato nel 1967 da Philippa Foot, filosofa britannica che al tempo insegnava ad Oxford.

La versione originale è la seguente:
un tram viaggia senza controllo su un binario, e poco più avanti lungo il suo tragitto ci sono cinque persone legate ai binari, impossibilitate a scappare. Prima di arrivare a loro, però, c’è una biforcazione nel tragitto, e nell’altro binario si trova “solo” una persona legata.
Il quesito:
se foste in grado, tirando una leva, di far cambiare tragitto al carrello e quindi di salvare la vita a cinque persone sacrificandone una, lo fareste?
Che bel dilemma, richiama un pò Amleto ed il suo "essere o non essere? questo è il problema"...ma qui, nel quesito filosofico, di mezzo ci sono delle vite umana, o meglio, non vere e proprie vite ma l'idea che ci siano delle persone immaginarie sui binari.
Se si sceglie di uccidere il singolo si compie un'azione volontaria e dunque ci sarebbe una diretta responsabilità nella sua morte, anche se è vero che così facendo si sceglie il male minore; nel secondo caso, si lascerebbe avvenire il disastro senza un diretto coinvolgimento, o perlomeno senza coinvolgimento intenzionale, ma a causa di un brutto e tragico scherzo del destino.
Scontato dire che la maggior parte delle risposte propende sempre per il male minore: il sacrificio di uno per la vita di molti.


Non so se io propenderei per il male minore, credo che propenderei per il bene maggiore. Ed il bene maggiore che intendo è la vita per i 5 e per il singolo. In fin dei conti è "solo" un problema filosofico e dunque nessuno m'impedisce di non dover per forza scegliere se tirare o meno la leva, posso benissimo scegliere di mettere in modalità OFF la corsa del treno e così non sussiste più il problema.

Già, sarebbe una gran bella soluzione, ma la realtà ci mostra che nel corso delle nostre vita capita molto spesso di trovarsi di fronte a scelte simili, due binari, due diverse direzioni ed in base alla nostra scelta decidiamo il corso degli eventi futuri della nostra vita ed inevitabilmente di quella di molte altre persone. E lo stesso fanno gli oltre 7 miliardi di esseri umani che abitano la terra.

Il male minore è sempre un bene? è sempre la scelta migliore?

Non ho la risposta, credo ce ne siano molte, dunque tante infinite variabili sull'esito di eventi prossimi e futuri, quanti sono gli esseri umani.

Curioso come in questi giorni stia leggendo un romanzo in cui si racconta di come sulla terra vengano inviati dal futuro i protettori degli eventi, il cui compito è impedire agli Agis di modificare gli eventi che hanno avuto un impatto molto rilevante nel decidere che piega doveva prendere la storia (torri gemelle, deportazione degli ebrei, uccisione di presidenti, guerre, terrorismo ecc.).*
E' un racconto che pare surreale, ma fa riflettere.

Se invece di compiere le scelte che decidiamo di compiere, decidessimo di prendere l'altro binario, come si modificherebbe il corso futuro di quell'evento e che impatto avrebbe per le altre persone?


Il male minore è sempre un bene? è sempre la scelta migliore?


Ancora una volta non ho la risposta, so per certo che nella vita reale, quella ordinaria, quella che ci vede ogni giorno alzarci per iniziare una nuova giornata, siamo continuamente chiamati a fare scelte.

Ora, tornando al disastro ferroviario di ieri, non c'era scelta tra due binari, non c'era nessuna leva da tirare per modificare la rotta del treno in corsa. C'era "solo" un pezzettino di 23 centimentri che ha ceduto ed ha presumibimente causato il deragliamento con le conseguenze che ben conosciamo.

Riflettendoci, il male minore ha salvato la vita ai più, ma ha modificato per sempre il corso degli eventi di familiari ed amici delle 3 persone morte e quasi sicuramente modificherà la psicologia delle persone ferite e di chi era presente su quel treno pur rimanendo illeso.


Viviamo in un tempo in cui la tecnologia è sempre più d'avanguardia, in cui si progettano robot simili agli umani, in cui si sperimentano cose inimmaginabili fino a qualche anno fa. Siamo le menti più evolute ed intelligenti del pianeta Terra e non sappiamo mettere in sicurezza e trovare la soluzione per rinnovare tecnologie obsolte ed antiquate che però hanno cambiato il corso della storia (la modalità di movimento e spostamento da un luogo A ad un luogo B, come ferrovie, strade, voli aerei ecc.)?


Mah, sono perplessa, perchè se questa è l'evoluzione e la rivoluzione tecnologica che vogliamo davvero, dovremmo sempre vivere accontendoci della legge del male minore e non dello stile di vita del bene maggiore che spetta a tutti noi, nessuno escluso.


E questo chi lo spiega a chi ha perso affetti e cari in un evento che poteva avere un corso decisamente diverso?


Buona riflessione a tutti noi.


Ky


*I revisionisti, Thomas Mullen, edizione ilSaggiatore, Milano 2012

*immagine presa dal web







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