martedì 31 ottobre 2017

Tra il trattenere ed il lasciar andare




Destinazione Mae Sot raggiunta, il luogo che per 4 mesi e poco più sarà la mia casa.

I giorni a Bangkok sono stati tranquilli, qualche piccolo imprevisto di comunicazione con un nonnino thai che si occupa di raccogliere i soldi del bus e con la bigliettaia che ci ha rilasciato i biglietti per Mae Sot con la data errata e dunque giri su giri per sistemare le cose, ma nulla di irrisolvibile.

Finalmente ieri, dopo un viaggio in autobus lungo 9 ore, abbiamo messo piede nella nostra casetta asiatica.

Lungo le 9 ore di viaggio guardando dal finestrino ho avuto molto tempo per ascoltare i miei pensieri e le emozioni che li accompagnavano.

E le distese verdissime di risaie, le cicogne in volo e le imponenti statue di Buddha lungo il tragitto mi hanno fatto sentire fortemente a casa.

Cosa si lascia e cosa si trattiene quando si è in viaggio?

Molto si lascia e si lascia andare, per lasciare posto e trattenere.

Si trattiene di tutto un po’ all’inizio di ogni nuovo viaggio, per quanto le strade siano sempre le stesse, il paesaggio molto simile a quello dell’anno precedente, la cadenza linguistica nuova ma familiare, e si trattiene di tutto un po’, quasi ad aver paura di perdere lungo il tragitto qualche dettaglio che potrebbe fare la differenza nel tuo viaggiare, nel tuo cercare il come crescere nel mondo, passo dopo passo.

Si lasciano luoghi e volti familiari per trattenere nuovamente luoghi e volti altrettanto familiari, certo c’è da mettere in conto che qualche delusione potrebbe esserci in questa attesa del “trattenere”, magari alcuni volti non ci saranno più perché la vita ha preso direzioni altre per loro, o ancora non ci saranno più luoghi conosciuti perché sono stati lasciati andare per fare posto a qualcos’altro da trattenere.

Ecco perché all’inizio di ogni viaggio si cerca di trattenere di tutto un po’, anche le cose che possono apparire dei “just in case” di sicurezza e che solo dopo molti passi fatti si comprende che non servono a nulla se non a rendere il peso dei passi troppo impegnativo e qui si crea uno strappo, già perché è sempre complicato lasciare andare come è altrettanto complicato il trattenere.

C’è sempre un costante “oscillare tra il trattenere ed il lasciare andare” come direbbe Sebastiano Zanolli..

La vita è racchiusa tutta qui.

Mi auguro dunque un buon viaggiare capace di comprendere quando è tempo di lasciare andare e quando invece è bene trattenere per non dimenticare e per crescere.

Ed auguro questo anche a te che leggi perché le nostre vite non sono altro che quell’eterno “oscillare tra il trattenere ed il lasciare andare”.

Buon viaggio!

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