Lo zaino è pronto, dentro poca roba, nessun “just in case”,
il peso è dato dai libri inseparabili compagni del mio viaggiare.
Mancano circa 10 ore al volo e ripenso a chi ho salutato e
rileggo i vari messaggi arrivati ieri.
Tra i vari messaggi d'augurio, per un buon viaggio
destinazione Bangkok, mi è stata fatta anche una domanda.
Pronta per la partenza?
La mia risposta.
Sono pronta e non sono pronta.
Il pre-partenza è sempre un momento particolare per me.
L’adrenalina sale mano a mano che si avvicina il volo
pensando al luogo dove andrò per 4 mesi e mezzo, alle persone, ai progetti ed
al pelo del mio pelo Budy, la micetta thai-birmana.
Ma allo stesso tempo l’adrenalina va a braccetto con quel senso
di smarrimento che mi prende ogni volta che si avvicina una nuova partenza o ri-partenza.
Uno smarrimento dato dalla sensazione di vivere le ore di
volo come in una specie di limbo tra quello che lascio e quello che troverò; il
volo diventa un po’ una sorta di barca guidata da Caronte che mi porta da una
sponda ad un’altra e l’obolo da pagare sono tutta una serie di domande, di cose
lasciate in sospeso, di persone salutate, di luoghi amati per arrivare poi ad
una nuova sponda, certo già conosciuta ma forse nel viaggio sono cambiata io,
la mia percezione del mondo, delle cose, della vita, del viaggiare.
Ecco perché il pre-partenza e poi il volo mi regalano
adrenalina e smarrimento.
È una fase momentanea però; appena metto piede in suolo
tailandese provo una sensazione di casa, di un’altra casa dove vivere “tanta
roba”.
Dentro di me è come se ci fosse un taglio netto tra ciò che
ho momentaneamente lasciato e ciò che mi appresto a vivere. E questa sensazione
poi mi ricapita nel senso inverso, quando il viaggio viene fatto a ritroso.
Non significa che dimentico chi e cosa lascio, semplicemente
la mia mente si dispone ad accogliere il nuovo del “nuovo” dove mi ritrovo a
vivere, per tempi e spazi più o meno lunghi.
È una bella sensazione!
In fondo siamo tutti un po’ come Ulisse, desiderosi di
scoprire nuovi mondi, nuove culture, di imbatterci in nuovi volti e luoghi ma
sempre con la bussola del cuore puntata verso destinazione Itaca.
La sensazione di casa è profondamente radicata in noi e per
quanto viaggiamo, ci spostiamo per vacanza o lavoro, il gusto di casa è sempre
inconfondibile e confortante soprattutto nei momenti più complessi e difficili
che quasi ogni viaggiare porta con sé.
Sarà anche questo un viaggiare ricco, con sorprese inattese,
attimi di buio, ma ho la consapevolezza che sarà un tempo di crescita, di
domande importanti a cui dare risposta o perlomeno una direzione, un tempo dove
avere il tempo di guardare avanti verso nuovi orizzonti, verso nuove vette,
proprio perché non è mai il raggiungimento di un traguardo ad essere
essenziale, ma il come si affronta il viaggio per arrivare dove il nostro cuore
desidera, lasciando così i nostri passi nel mondo.
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