Piove.
La giornata oggi ha
proprio il sapore dell'autunno.
In sottofondo mi
accompagna la musica di Ludovico Einaudi, compagno di riposo e amico di viaggi immaginati e immaginari in
cui la mia anima si lascia portare.
La pioggia,
l'autunno con i suoi colori a volte vivaci altre volte spenti mi fanno sentire
un non so che di indefinibile, quasi una sorta di nostalgia.
Piove a
intermittenza
ed il cuore si
interroga con mille domande.
Tra i tanti
pensieri uno cattura la mia attenzione.
Una frase di una
lettera ritrovata e riletta pochi giorni fa.
Una frase di molti
molti anni fa scritta da un'amica, per me anima preziosa.
“...quasi a volermi
ricordare che c'è sempre un tempo in cui si ha il tempo per domandarsi qual'è poi
l'origine delle lacrime”.
L'origine delle
lacrime
mi piace
quest'espressione,
mi sa di ricerca
profonda,
di voglia di
conoscersi a fondo,
passando anche
attraverso il dolore
senza dimenticarsi
però dell'amore,
l'amore per la vita
in tutte le sue declinazioni.
Non saprei da dove
hanno origine le lacrime
ma so che sono
antiche e che racchiudono storie e volti e occhi e sensazioni.
Le lacrime sono le
nostre prime compagne al momento della nascita
quasi una
liberazione profonda dopo un passaggio complesso e doloroso.
Le lacrime sono
l'espressione prediletta dai bimbi per dar voce e forma ai loro bisogni.
Non ci abbandonano
mai le lacrime,
ci accompagnano in
tutti i passaggi della vita fino alla morte, anche se poi non sono più nostre
le lacrime ma delle persone che lasciamo qui, mentre noi siamo in viaggio verso
altre destinazioni.
Le lacrime hanno
sempre scandito i miei giri di boa.
Ho versato lacrime
di dolore e sofferenza
lacrime per la
perdita di un amore
lacrime di gioia
dopo aver raggiunto traguardi desiderati,
lacrime per la
perdita di persone care
ed ancora lacrime
nei momenti più bui,
quelli in cui ti
senti sola e la sola via di fuga sono le lacrime.
Piove
c'è umidità oggi
ed il cielo è
coperto da quella foschia che fa sentire freddo.
È una buona
occasione questa
per stare a casa,
in famiglia per chi può
magari davanti al
focolare acceso,
dove è dolce
sostare in silenzio ed ascoltare il crepitio del fuoco,
magari in compagnia
di chi amiamo o di chi chiede la nostra ospitalità
nei giorni troppo
freddi della sua vita.
Piove
e mi piace stare
qui da sola
a scrivere, pensare
e provare un po' di nostalgia,
quella nostalgia
che fa salire qualche lacrima salata agli occhi
e che piano piano
fa capolino e si decide a scendere senza fretta
lungo la pelle rigando
così il volto, quasi a voler segnare il percorso in maniera indelebile.
Ma non è tristezza,
né gioia, né senso di solitudine,
è solo una
sensazione di liberazione, di rinascita e di nuovo inizio.
Piove
non so da dove
abbiano origine le lacrime
ma so che sono
necessarie
come le onde del
mare
come il sale del
mare
come il gusto che
vogliamo dare alle nostre esistenze.
Piove
sta finendo il cd
di Einaudi
e con lui anche le
lacrime.
Ed è di nuovo tempo
di domandarsi “qual'è poi l'origine delle lacrime”.
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