domenica 8 ottobre 2017

A lezione di R-E-S-I-L-I-E-N-Z-A. Saper essere resilienti : la chiave per superare insuccessi e fallimenti!

Ieri ho postato un video sulla pagina Facebook Pensa Senza Stress ( https://www.facebook.com/pensasenzastress/?ref=bookmarks), riguardo la resilienza. Ho pensato di mettere nero su bianco quello che dico perchè così è più facile poter rileggere i concetti esposti.
Resilienza: termine coniato in fisica per descrivere l'attitudine di un corpo a resistere ad un urto*, quindi la capacità che ha un oggetto a resistere ad un urto, ad  botta molto forte.

Successivamente il concetto di resilienza si ritrova in ambito delle scienze sociali per indicare la capacità di riuscire, di vivere e svilupparsi positivamente, in maniera socialmente accettabile, nonostante lo stress o un evento traumatico che generalmente comportano il grave rischio di un esito negativo.*

Chi più chi meno molti di noi hanno avuto probabilmente qualche trauma infantile (o più in là nel corso della vita), molti lo ricordano, molti l'hanno rimosso, ma c'è e prima o poi si fa presente nella vita adulta anche se magari non ne siamo consapevoli.

La resilienza è un termine che viene anche associato al mondo del lavoro.

Martin Seligman, inventore della psicologia positiva, definisce la resilienza come la differenza del modo in cui la gente reagisce al fallimento.**

Questo concetto, in effetti, può essere riportato anche in ambito scolastico e nella quotidianità, in tutti i piccoli e grandi fallimenti che ci accadono e per cui, in qualche modo, siamo predisposti, proprio perchè il fallimento dovrebbe essere una delle occasioni per poi cambiare direzione e trovare la via migliore.

Un esempio tratto da diario di Donovan Campbel, capo plotone in Iraq.

“A scuola sei premiato se non commetti errori. Poi esci e cominci a lavorare, e ti accade spesso di ottenere una promozione grazie al fatto che fai pochi sbagli. E così non fai altro che sviluppare l'idea che gli errori siano da evitare a tutti i costi. Ciò che impari sotto le armi è che non importa quanto uno si sforzi o quanto uno sia abile. Primo: commetterai degli errori; secondo: a volte gli eventi, il nemico, o una situazione in evoluzione ti impediscono di avere la meglio, e infatti fallisci. E così familiarizzi con questa idea”.**

Viviamo in una società in cui meno si sbaglia e meglio è, per la propria autostima, per le persone che ci vivono accanto, meglio è per avere promozioni sul lavoro o riconoscimenti a qualsiasi livello ed in qualunque ambito.

Riprendendo le parole di Campbel, possiamo ricavare degli insegnamenti molto importanti riassumibili in 5 punti:

1. Riconoscere che possa capitare di sbagliare.**
Un bravo coah, leader, maestro sa riconoscere immediatamente un insuccesso e discuterne   con il proprio team o gruppo, mettendo in preventivo che il fallimento/insuccesso può accadere e insieme trovare delle soluzioni in caso sia necessario arginare il problema

2. Incoraggiare il dialogo per favorire la fiducia.**
Spesso evitiamo di discutere dei problemi, invece è una cosa fondamentale per saper affrontare e superare i problemi; solo parlandone si va oltre la superficie, si possono così estirpare problemi e fallimenti alla radice.

3. Separate la persona dall'insuccesso.**
Quando si sbaglia, si tende ad incolpare la persona. In realtà, nell'80% delle situazioni, non è la persona che fallisce, ma è il progetto che ha fallito. Impariamo a non puntare il dito verso gli altri, ma vedere il fallimento come un qualcosa che non ha funzionato per il verso giusto nel progetto.

4. Imparate dai vostri errori.**
Non voler imparare dai propri errori è una grande opportunità persa di crescita.

5. Create un sistema di contenimento dei rischi e degli insuccessi.**
Più viviamo situazioni di insuccesso, fallimento e rischio, più riusciamo a trovare un metodo per arginare alla base il problema in futuro.


Oggi abbiamo molti esempi di persone resilienti. Un paio di nomi del mondo dello sport: Alex Zanardi e Bebe Vio, entrambi hanno perso parti del loro corpo. Ma hanno una forza di volontà incredibile, un carattere così positivo ed un'autoironia spiccata che riescono ad affrontare ogni giornata con il sorriso.
Questa è la loro forza. Questa è la loro capacità di andare avanti ogni giorno.

Per me sono campioni di resilienza.
Campioni nell'affrontare gli urti della vita con coraggio, determinazione, sorriso e positività. Nello specifico l'urto più doloroso che hanno subito nelle loro vite: l'amputazione degli arti.
Queste sono le persone da ringraziare e stimare.
Di certo non sono i soli, penso che tutti noi conosciamo qualcuno che è campione di resilienza.

Impariamo a vivere la resilienza, a fare nostro questo concetto per saper affrontare con positività gli urti della vita.

Estratti dei libri:
** Come trattare gli altri e farseli amici nell'era digitale
di Dale Carnegie


*Il dolore meraviglioso - diventare adulti sereni superando i traumi dell'infanzia
di Boris Cyrulnik



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