giovedì 28 settembre 2017

La Biennale ad occhio e croce



biennale arte 2017, venezia
Ritornando ieri in treno, dopo 48 ore a Venezia, il mio cervello ha iniziato ad elaborare questo spazio intenso d'arte e risate.


Una miriade d'immagini e suoni e colori e voci che hanno reso la mia prima Biennale d'Arte unica e divertente.

Lo so lo so, come si fa ad avere 40 anni e non essere mai andati a Venezia alla Biennale?
Bhè, per me la risposta è semplice: non sono un'appassionata d'arte nel senso di uso comune di questo termine; e poi si sa che molto spesso gli eventi a noi più prossimi, sono quelli che non vediamo quasi mai o che ci attraggono di meno.

Tornando alla Biennale, vi parlo con gli occhi di una in-esperta d'arte; dunque quello che scrivo è più che altro frutto del mio sentire e delle emozioni che tutto ciò che ho visto mi ha lasciato addosso o non mi ha minimamente toccato.

La prima tappa è stata la visita ai Giardini. Bello l'ambient e spettacolari gli alberi che con le loro foglie autunnali rendevano il tutto molto leggero, vivace e colorato. 30 padiglioni, visitati tutti insieme alla mia inseparabile compagna di viaggio Nadia.
Le informazioni che Nadia aveva letto su internet da chi alla Biennale c'era già stato, non erano delle più esaltanti. Molti i commenti negativi da parte di chi di arte se ne intende più di me.
Nella mia testa ho pensato che viste le premesse, ho beccato la peggiore edizione. Ho scelto però di non lasciarmi influenzare da questi commenti social e di vivermi le sensazioni che le varie opere mi  avrebbero suscitato.

L'inizio non è stato certo dei migliori visto che i primi padiglioni visitati sono stati deludenti. In sintesi ai Giardini i padiglioni che consiglio caldamente sono : Giappone, Corea, Russia, Repubblica Slovacca, Gran Bretagana, Austria ed Australia. Infine consiglio il padiglione Viva Arte Viva ma solo per un cortometraggio con protagonista un animale incrociato con un coniglio, un cane ed un topo che porta lo spettatore a tuffarsi nell'arte ed in un mondo tutto colorato e fantastico.

Il Giappone per l'incredibile creatività e l'attenzione ai minimi dettagli.

La Corea per la follia dell'ingresso in contrasto visivo con ciò che si scopre al suo interno.

La Russia per il contrasto bianco nero che evoca in modo forte e deciso la storia di questo paese.

La Repubblica Slovacca per l'effetto relax che mi ha regalato.

La Gran Bretagna per le forme imponenti e colorate.

L'Austria perchè è il solo padiglione interattivo di tutta la Biennale (inteso nel senso di poter fisicamente toccare ed interagire con le opere stesse, cosa che invece in tutti gli altri padiglioni era proibita con tanto di cartelli “Non toccare Grazie”).

L'Australia per la bellezza delle fotografie.

padiglione giappone


padiglione corea

padiglione corea (interno)

padiglione russia
padiglione repubblica slovacca
nadia che imita le opere del padiglione gran bretagna


padiglione austria

padiglione australia
                                                     
padiglione argentina


Il giorno successivo siamo in visita all'Arsenale.

Un consiglio: vi sconsiglio di recarvi all'Arsenale alle 10 di mattino, orario d'apertura al pubblico, perchè c'è troppa folla ed il rischio è di non apprezzare le prime opere in cui ci s'imbatte causa ressa.
Dopo questa necessaria premessa iniziamo il tour all'Arsenale.

L'inizio di questo viaggio si snoda tra vari padiglioni: dello Spazio Comune, della Terra, delle Tradizioni, degli Sciamani, Dionisiaco, dei Colori e del Tempo e dell'Infinito (1/2).
Moltissime le opere da vedere o da ascoltare, ma anche qui poco mi è arrivato a livello di emozione.
Certo il padiglione degli Sciamani non lascia indifferenti, come quello Dionisiaco o quello dei Colori. Ma  su questi non approfondisco oltre proprio perchè sono molto soggettivi e personali e non sono riuscita a goderli al top.

padiglione degli sciamani

Proseguendo ho apprezzato le opere dell'Argentina, della Georgia e della Nuova Zelanda.
Il padiglione Italia mi ha messo addosso un'inquietudine pazzesca e a dirla tutta mi ha fatto rabbrividire.

Tra gli altri padiglioni che meritano uno sguardo particolare di sicuro le opere della Cina sia nel padiglione attiguo all'Italia sia nella zona Nord dell'Arsenale dov'è possibile vedere un video gigante effetto 3D sulla Città Proibita oppure ammirare l'opera “United Nations-Man & Space” di Gu Wenda in cui si vedono delle bandiere fatte  con i capelli che 4 milioni di persone da tutto il mondo hanno donato per quest'opera. Uno spettacolo!

opera del 1993 di gu wenda, padiglione cina

arte nell'arte, padiglione cina
Sempre all'Arsenale Nord si può entrare nel padiglione del Libano dove sostare per circa 11 minuti ed assistere al rituale di purificazione. In sostanza gli artisti riportano l'attenzione ai drammi del nostro tempo fatto di guerra, oscurità  mettendo l'accento sul dilemma che da sempre assilla l'umanità : tenebre o luce. Lo scenario che si mostra ed i suoni che si odono sono da pelle d'oca!

Ecco in sintesi la mia esperienza di questa Biennale.

Credo che come ogni cosa, anche l'arte sia bella perchè soggettiva. Certo è che non ho letto il significato di tutte le opere viste perchè sarebbero state troppe le informazioni da immagazzinare tanto da intasarmi i neuroni. Ma va bene così.
Ho apprezzato qualcosa che non conoscevo, più per pigrizia che altro.
Ho compreso come in realtà tutto è arte, anche le nostre quotidianità che ci sembrano piatte e banali, è arte se ad ogni cosa vogliamo dare un significato che ci aiuta ad esprimere noi stessi ed il nostro potenziale. È arte l'era digitale in cui viviamo che ci permette di creare cose che un tempo non potevamo immaginare. È arte la storia ed il passato. È arte il nostro presente.

In fondo siamo tutti un po' artisti, chi in modo consapevole chi no, chi per scelta chi per caso, chi per vocazione chi per divertimento.

arte viva arte lungo il canal grande


Concludo con una frase scritta in uno dei padiglioni visitati:
“Cos'è il bello se non l'impossibile?
Cos'è un artista se non un triplo pensatore?”.


io che cerco di entrare nell'opera d'arte



Rendiamo le nostre vite arte, il mondo sarà allora un posto migliore!








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