domenica 17 settembre 2017

Abbattere pareti per essere al sicuro



Oggi ho iniziato un piccolo nuovo progetto : un blog personale ma che vuole parlare anche di natura, animali, viaggi, libri, stili di vita e crescita personale.
Mi fa piacere pensare di poter arrivare a voi attraverso scritti e video,  o ancora attraverso libri da consigliare ed aneddoti da condividere di quello che mi capita in giro per il mondo.
Mi farebbe molto piacere se avrete voglia di commentare, fare domande, di criticare anche se non siete in accordo con ciò che scrivo o dico, di fare richieste su argomenti di cui vorreste parlare.
Il nome scelto per il blog è NonFaNaPiega, è la frase che mi rappresenta particolarmente, questo sta a significare che “ok, va bene così, il discorso che stai facendo fila liscio, non c'è nessuna discussione da fare in merito” ma  NonFaNaPiega per me è anche un modo ironico per vivere il mondo e la società in cui ci troviamo, soprattutto in Occidente, dunque sta a significare la capacità di vedere anche il lato un po' più comico della vita per non farci opprimere, per non farci schiacciare, per non  dare il permesso al mondo di stressarci e deprimerci.
A tal proposito vi voglio raccontare una breve storia.

“Jason viaggia attraverso le zone più remote del Senegal almeno un paio di volte l'anno. La prima volta lo fece con un'associazione no-profit che lo portò lì. Ci torna ancora oggi perchè impara sempre qualcosa da questi viaggi. Di recente, in un pomeriggio con 46 gradi all'ombra, uno degli anziani del villaggio lo prese da parte per fargli una domanda molto pressante: “Come vive la gente nel Nord America?”.

Jason spiegò che la maggior parte vive in case di proprietà in qualche modo simili alle capanne del villaggio, mentre altri vivono in appartamenti impilati e affiancati che vanno a costituire degli edifici più grandi.

“E tutte queste case”, chiese ancora l'anziano, “sono circondate da pareti?”

Sì, rispose Jason.

“E perchè?”

“Per proteggerli dal cattivo tempo e, a volte, anche dalle cattive persone, per proteggere gli oggetti che ci sono all'interno e per avere una privacy.”

“Oh, no, no, no” rispose l'anziano “è una cosa arretrata.”

Nel loro villaggio, spiegò, avevano abbattuto tutte le pareti per essere più al sicuro. “Vedi, troppe cose possono essere nascoste dietro le pareti. Se invece si abbattono, in modo che tutti possano vedere, allora saremo tutti più al sicuro.”
(estratto del libro Come trattare gli altri / e farseli amici nell'era digitale -autore Dale Carnegie- edizione Bompiani)

Questa storia è un po' il riassunto di quella che è la nostra società, la nostra vita.
Ci rinchiudiamo dentro pareti fisiche ma anche dentro i nostri ostacoli mentali, i nostri problemi invece di uscire all'aperto, allo scoperto per trovare le soluzioni migliori nelle nostre vite, per vivere più serenamente per vivere davvero senza pareti e non dietro le pareti, quindi per essere in un qualche modo liberi, disponibili di cogliere tutte le opportunità che la vita ci dona.
Auguro a tutti noi d'imparare a non chiuderci tra quattro mura sia fisiche sia mentali, ma  impariamo ad uscire, a  fidarci, ad affidarci, a credere che esiste un destino che noi possiamo ogni giorno creare e che questo diventi la nostra vita e che sia quel qualcosa che amiamo fare, sia che ci piaccia fare da soli o meglio ancora in condivisione con chi abbiamo accanto ogni giorno.
Chiudo questa breve riflessione con la frase dell'anziano del villaggio.
“Vedi, troppe cose possono essere nascoste dietro le pareti. Se invece si abbattono, in modo che tutti possano vedere, allora saremo tutti più al sicuro.”



2 commenti:

"Che cosa vuole il mondo da noi?" (Keep calm, goditi il viaggio e passa il favore)

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