Oggi ho iniziato un piccolo nuovo progetto : un blog
personale ma che vuole parlare anche di natura, animali, viaggi, libri, stili
di vita e crescita personale.
Mi fa piacere pensare di poter arrivare a voi attraverso
scritti e video, o ancora attraverso libri
da consigliare ed aneddoti da condividere di quello che mi capita in giro per
il mondo.
Mi farebbe molto piacere se avrete voglia di commentare, fare
domande, di criticare anche se non siete in accordo con ciò che scrivo o dico,
di fare richieste su argomenti di cui vorreste parlare.
Il nome scelto per il blog è NonFaNaPiega, è la frase che mi
rappresenta particolarmente, questo sta a significare che “ok, va bene così, il
discorso che stai facendo fila liscio, non c'è nessuna discussione da fare in
merito” ma NonFaNaPiega per me è anche
un modo ironico per vivere il mondo e la società in cui ci troviamo,
soprattutto in Occidente, dunque sta a significare la capacità di vedere anche
il lato un po' più comico della vita per non farci opprimere, per non farci
schiacciare, per non dare il permesso al
mondo di stressarci e deprimerci.
A tal proposito vi voglio raccontare una breve storia.
“Jason viaggia attraverso le zone più remote del Senegal
almeno un paio di volte l'anno. La prima volta lo fece con un'associazione
no-profit che lo portò lì. Ci torna ancora oggi perchè impara sempre qualcosa
da questi viaggi. Di recente, in un pomeriggio con 46 gradi all'ombra, uno
degli anziani del villaggio lo prese da parte per fargli una domanda molto
pressante: “Come vive la gente nel Nord America?”.
Jason spiegò che la maggior parte vive in case di proprietà
in qualche modo simili alle capanne del villaggio, mentre altri vivono in
appartamenti impilati e affiancati che vanno a costituire degli edifici più
grandi.
“E tutte queste case”, chiese ancora l'anziano, “sono
circondate da pareti?”
Sì, rispose Jason.
“E perchè?”
“Per proteggerli dal cattivo tempo e, a volte, anche dalle
cattive persone, per proteggere gli oggetti che ci sono all'interno e per avere
una privacy.”
“Oh, no, no, no” rispose l'anziano “è una cosa arretrata.”
Nel loro villaggio, spiegò, avevano abbattuto tutte le
pareti per essere più al sicuro. “Vedi, troppe cose possono essere nascoste
dietro le pareti. Se invece si abbattono, in modo che tutti possano vedere,
allora saremo tutti più al sicuro.”
(estratto del libro Come trattare gli altri / e
farseli amici nell'era digitale -autore Dale Carnegie- edizione Bompiani)
Questa storia è un po' il riassunto di quella che è la
nostra società, la nostra vita.
Ci rinchiudiamo dentro pareti fisiche ma anche dentro i
nostri ostacoli mentali, i nostri problemi invece di uscire all'aperto, allo
scoperto per trovare le soluzioni migliori nelle nostre vite, per vivere più
serenamente per vivere davvero senza pareti e non dietro le pareti, quindi per
essere in un qualche modo liberi, disponibili di cogliere tutte le opportunità
che la vita ci dona.
Auguro a tutti noi d'imparare a non chiuderci tra quattro
mura sia fisiche sia mentali, ma
impariamo ad uscire, a fidarci, ad
affidarci, a credere che esiste un destino che noi possiamo ogni giorno creare
e che questo diventi la nostra vita e che sia quel qualcosa che amiamo fare,
sia che ci piaccia fare da soli o meglio ancora in condivisione con chi abbiamo
accanto ogni giorno.
Chiudo questa breve riflessione con la frase dell'anziano
del villaggio.
“Vedi, troppe cose possono essere nascoste dietro le pareti.
Se invece si abbattono, in modo che tutti possano vedere, allora saremo tutti
più al sicuro.”
Buona fortuna per il tuo blog-progetto!!!
RispondiEliminaGrazie chiunque tu sia!
Elimina