martedì 3 luglio 2018

Paure, cambiamenti, scopo e dintorni




Ci sono diversi tipi di libertà e ci sono parecchi equivoci in proposito.
Il genere più importante di libertà è di essere ciò che si è davvero.
- Jim Morrison -

Quando scrivi sei tu che decidi quello che succede. Il cosa, il come, il perchè, il quando, il chi, il dove.

Eppure non è mai facile iniziare a scrivere. Almeno non per me. È vero anche che scrivo da tanto tempo che non saprei nemmeno dire da quanto. Eppure fino a circa 9 mesi fa scrivevo solo per me o per qualcun altro, una sorta di "ghostqualcosa".

Fa paura scrivere. Fa paura scrivere e mettere in piazza le proprie parole, le proprie idee, i propri pensieri. I perchè sono i soliti di sempre: paura del giudizio, paura di dire cose banali e stupide, paura di scrivere male, paura di non venire calcolati nemmeno di striscio, paura di...

Scrivere è come viaggiare. Il viaggio comporta inevitabilmente un cambiare, un modificare rotte e percorsi, un continuo modificare ed adattare se stessi all'incerto, al non conosciuto. Ed il viaggio si può affrontare in due modi. Guardando direzione specchietto retrovisore per vedere da dove si arriva perdendosi però il meglio. Oppure godendo e meravigliandosi della strada davanti per lanciarsi così verso nuove esperienze e dare uno spessore diverso al futuro. Ecco scrivere è un pò la stessa cosa e - come ogni cosa - comporta un cambiamento. Cambiare fa paura. Deve far paura. È un bene. Una grande occasione da non sprecare.


Per imparare
una lezione
nella vita
bisogna superare
una paura.
- W. Emerson -


Sosteneva questo il filosofo americano Waldo Emerson. Sapeva che ci sono svariati modi di superare le paure e ciascuno è chiamato a trovare il suo modo. Per lui si riassumeva nel pensare poco alle cose e nel cominciare a fare.

Forse è capitato anche a me così. Una sorta di urgenza di dirmi e dire. Credendo e sperando di essere utile ad altri ma anche a me. Così ho iniziato a scrivere un blog. Di quelli semplici, nulla di troppo complicato gestionalmente e tecnologicamente parlando. Eppure, ancora una volta, si ripresenta alla porta la paura, e fa paura. Ho scritto il mio primo post e non riuscivo a cliccare sul tasto "PUBBLICA" in alto a destra. È rimasto in standby per molti mesi. Avevo troppo timore, troppi se, troppi ma che vincevano su tutte le prove e le tesi che tentavo, invano, di portare a mio favore. Un'arringa persa ancora prima di cominciarla. Prospettiva poco allettante e totale sfiducia.

E poi, non so come, non so bene perchè, ho cliccato su quel pulsante ed ha funzionato. Ero online. Ero nel mare sconfinato di internet. E dovevo tentare di non affondare, di non perdermi. Ma non volevo nemmeno diventare dipendente da like, visualizzazioni e robe del genere. Dovevo (e voglio) fare parte del processo di cambiamento che "la crisi" ha portato inevitabilmete a galla. E da qui non si scappa. Lasciare o prendere. Stare fermi o lanciarsi nel vuoto. Non scrivere o scrivere. Ho scelto la seconda opzione.

In realtà il perchè lo conoscevo. Dovevo solo decidermi a far uscire allo scoperto il come. Ed il come è stato ed è attraverso la scrittura.
Questo solo per dire che non è di certo facile, ma è sicuramente possibile cambiare. Che cambiare fa rima con fare. Che tra dire e fare non c'è di mezzo nessun mare, c'è di mezzo più che altro lo scopo.

Se c'è lo scopo tutto è più chiaro. No, non più facile. Solo un pò più chiaro. Forse con pezzi di strada che si vedono un pò meglio di prima e su cui si sceglie di posare le scarpe per macinare chilometri. Che poi lo scopo c'è. Tutti ne hanno uno. Solo che a volte si fatica a trovarlo, si diverte a giocare a nascondino o noi ci divertiamo a giocare a nascondino con lui. E torna la paura. I dubbi ed i timori. L'ansia da prestazione e da web.

Ma provare paura non significa essere codardi o falliti. Significa essere consapevoli che è tempo di tirar su le maniche della camicia e darsi da fare. Acchiappare lo scopo e renderci così conto che nella vita spesso è meglio stare S-comodi piuttosto che comodi. Così si hanno più possibilià di vedere e toccare nuove porte che si aprono, di guardare vecchie paure che si tengono più a bada, di entrare in relazione con altri tizi come noi e di accorgerci che in fondo non siamo soli, non siamo gli unici che.
Di svegliarsi ogni mattina ed essere felici. Non più sicuri o più ricchi.
Più felici, almeno un pò.


Quando hai paura di qualcosa
prendi bene le misure
e ti accorgerai che è poca cosa.
- Luciano De Crescenzo -


E le misure si prendono solo se ci si dà da fare. Se ci si mette in gioco. Se si decide che il proprio scopo è più importante di qualunque paura, di ogni ostacolo, di qualsiasi problema. Quando il proprio scopo ci fa svegliare ogni mattina non più sicuri o più ricchi.

Solo un pò più felici. 
Allora ne vale la pena "essere ciò che si è davvero".


Ky

2 commenti:

  1. Bellissima autoreferenza , mi piace ascoltare questi pensieri che ritengo possano aiutare tutti a comprendere l'anima dello scrittore Mi ci identifico ...il superamento della paura fa miracoli

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  2. Grazie infinite per questo profondo feedback... molto importante e gradito. Grazie.

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"Che cosa vuole il mondo da noi?" (Keep calm, goditi il viaggio e passa il favore)

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