Ci
sono diversi tipi di libertà e ci sono parecchi equivoci in
proposito.
Il
genere più importante di libertà è di essere ciò che si è
davvero.
-
Jim Morrison -
Quando scrivi sei tu che decidi quello che succede. Il cosa, il come, il perchè, il quando, il chi, il dove.
Eppure
non è mai facile iniziare a scrivere. Almeno non per me. È vero
anche che scrivo da tanto tempo
che non saprei nemmeno dire da quanto. Eppure fino a circa 9 mesi fa
scrivevo solo per me o
per qualcun altro, una sorta di "ghostqualcosa".
Fa
paura scrivere. Fa paura scrivere e mettere in piazza le proprie
parole, le proprie idee, i propri pensieri. I perchè sono i soliti
di sempre: paura del giudizio, paura di dire cose banali e stupide,
paura di scrivere male, paura di non venire calcolati nemmeno di
striscio, paura di...
Scrivere
è
come viaggiare. Il viaggio comporta inevitabilmente un cambiare, un
modificare rotte e percorsi, un continuo modificare ed adattare se
stessi all'incerto, al non conosciuto. Ed il viaggio si può
affrontare in due modi. Guardando direzione specchietto retrovisore
per vedere da dove si arriva perdendosi però il meglio. Oppure
godendo e meravigliandosi
della strada davanti per lanciarsi così verso nuove esperienze e
dare uno spessore diverso al futuro. Ecco scrivere è un pò la
stessa cosa e
-
come
ogni cosa -
comporta un cambiamento. Cambiare fa paura. Deve far paura. È un
bene. Una grande occasione da non sprecare.
Per
imparare
una
lezione
nella
vita
bisogna
superare
una
paura.
-
W. Emerson -
Sosteneva
questo il filosofo americano Waldo Emerson. Sapeva che ci sono
svariati modi di superare le paure e ciascuno è chiamato a trovare
il suo modo. Per lui si riassumeva nel
pensare poco alle cose e nel cominciare a fare.
Forse
è capitato anche a me così. Una sorta di urgenza
di dirmi e dire. Credendo e sperando di essere utile ad altri ma
anche a me.
Così ho iniziato a scrivere un blog. Di quelli semplici, nulla di
troppo complicato gestionalmente
e
tecnologicamente parlando. Eppure, ancora una
volta, si ripresenta alla
porta
la paura, e fa paura. Ho scritto il mio primo post e non riuscivo
a cliccare sul tasto "PUBBLICA"
in alto a destra. È rimasto in standby
per molti mesi. Avevo troppo timore, troppi se, troppi ma che
vincevano su tutte le prove e le tesi che tentavo, invano, di portare
a mio favore. Un'arringa
persa ancora prima di cominciarla. Prospettiva poco allettante e
totale sfiducia.
E
poi, non so come, non so bene perchè, ho cliccato su quel pulsante
ed ha funzionato. Ero online. Ero nel mare sconfinato di internet. E
dovevo tentare di non affondare, di non perdermi. Ma non volevo
nemmeno diventare dipendente da like, visualizzazioni
e robe del genere. Dovevo
(e
voglio)
fare parte del processo di cambiamento che "la crisi" ha
portato inevitabilmete a galla. E da qui non si scappa. Lasciare
o prendere.
Stare fermi o lanciarsi nel vuoto. Non scrivere o scrivere. Ho scelto
la seconda opzione.
In
realtà il perchè lo conoscevo. Dovevo solo decidermi a far uscire
allo scoperto il come. Ed il come è stato ed è attraverso la
scrittura.
Questo
solo per dire che non è di certo facile, ma è sicuramente possibile
cambiare. Che cambiare fa rima con fare. Che tra dire e fare non c'è
di mezzo nessun mare, c'è di
mezzo più che altro lo scopo.
Se
c'è lo scopo tutto è più chiaro. No, non più facile.
Solo un pò più chiaro. Forse con pezzi di strada che si vedono
un pò meglio di prima e su cui si sceglie di posare le scarpe per
macinare chilometri. Che poi lo scopo c'è. Tutti ne hanno uno. Solo
che a volte si fatica a trovarlo, si diverte a
giocare
a nascondino o noi ci divertiamo a giocare a nascondino con lui. E
torna la paura. I
dubbi ed i timori. L'ansia
da prestazione e da web.
Ma
provare paura non significa essere codardi o falliti. Significa
essere consapevoli che è tempo di tirar
su le maniche della camicia e darsi da fare. Acchiappare lo scopo e
renderci così conto che nella vita spesso è meglio stare S-comodi
piuttosto che comodi. Così si hanno più possibilià di vedere
e
toccare
nuove
porte che si aprono, di guardare
vecchie
paure che si tengono più a bada, di
entrare in relazione con altri tizi come noi e di accorgerci che in
fondo non siamo soli, non siamo gli unici che.
Di
svegliarsi ogni mattina ed
essere felici. Non più sicuri o più
ricchi.
Più
felici, almeno
un pò.
Quando
hai paura di qualcosa
prendi
bene le misure
e
ti accorgerai che è poca cosa.
-
Luciano De
Crescenzo -
E
le misure si prendono solo se ci si dà da fare. Se ci si mette in
gioco. Se si decide che il proprio scopo è più importante di
qualunque paura, di
ogni ostacolo, di qualsiasi problema.
Quando
il proprio scopo ci fa svegliare ogni mattina non
più sicuri o
più
ricchi.
Solo
un
pò
più
felici.
Allora
ne vale la pena "essere ciò che si è davvero".
Ky
Bellissima autoreferenza , mi piace ascoltare questi pensieri che ritengo possano aiutare tutti a comprendere l'anima dello scrittore Mi ci identifico ...il superamento della paura fa miracoli
RispondiEliminaGrazie infinite per questo profondo feedback... molto importante e gradito. Grazie.
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