lunedì 4 giugno 2018

Strade e fossati.




Credo di aver percorso strade di ogni genere e con diversi mezzi in questi 40 anni.
Strade sterrate. Di montagna. Vie ferrate.
Strade travestite da campi di basket.
Strade larghe, così larghe da non vederne il capo opposto.
Strade strette, talmente strette che a mala pena ci passava il mio corpo.
Strade d'asfalto sotto il sole cocente d'Oriente.
Di terra e fango e con buche profonde da schivare.
D'erba e foglie secche piacevoli da calpestare e far suonare.
Leggevo non so più dove, non so più quanto tempo fa che "tutte le strade portano ad una scuola".
Ed in effetti da sempre si dice che la strada è maestra di vita. Una maestra severa e dura molto spesso, altre più piacevole ed amorevole.
La strada però troppo spesso viene interpretata in modo negativo con espressioni che la rendono un posto da poco di buono: gergo da strada, ragazzi di strada, donne da strada, vita da strada...
come se lì fuori, fuori dalle nostre strade reali o interiori, ci fosse un mondo parallelo che respira e tenta di vivere alla meno peggio.
Eppure tutti prima o poi ci troviamo in mezzo ad una strada.
E forse oggi la crisi è un ottimo specchio di questo.
Letteralmente parlando per alcuni, metaforicamente parlando per altri.

Strada come ultima spiaggia oppure opportunità di incontri, di situazioni che possono succedere, che si possono far accadere.
Strada da percorre, su cui riposare a volte, su cui posare fardelli e lasciare zavorre, su cui poggiare passi e ricerca di significati, su cui cercare fortuna o senso.
Strada. Strade. Di ogni tipo, di ogni dimensione e lunghezza. Strade appena asfaltate e rimesse a nuovo. Altre colme di impefezioni che hanno inciso sul percorso.
Strade su cui far perdere le proprie tracce magari per rigenerarsi o per ritrovarsi.
Strade da cui uscire perchè è tempo di imboccarne altre o di tracciarne nuove.
Partendo da zero.

Strade che sembrano un pò come i fossati, quelli che un tempo proteggevano castelli e ville antiche, quelli che oggi si ritrovano ai lati delle strade, lungo i campi coltivati, lì pronti a donare acqua per irrigare terra e sementi. Fossati che vanno lasciati così come sono. Così con la loro naturale predisposizione a ricevere e donare acqua. Acqua che deve scorrere per far in modo che tutto il fango, la sporcizia che la rende torbida, fluisca il più a sud possibile, lasciando così intravedere quei desideri e quelle speranze che ogni uomo necessita di portare a galla, di mostrare ad altri, a sè stessi.

Strade e fossati. Fossati e strade.
E così solo viaggiando, solo mettendosi per strada si possono incontrare altri come noi.
In cerca di senso.
In cerca di opportunità.
In cerca di altri con cui costruire strade. Insieme.

Così il significato della vita diventa più grande. Sicuramente difficile. Certamente condiviso.
Eppure ne vale la pena. Vale sempre la pena incontrarsi e soffermasi almeno per un pò con i tanti altri che credono nella strada come opportunità e ricerca "delle cose come stanno: quelle cose che consentono ad altre cose di essere più umane, più vere e di avere un senso" (Giuseppe Vico).

Ky



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