Credo di aver percorso
strade di ogni genere e con diversi mezzi in questi 40 anni.
Strade sterrate. Di
montagna. Vie ferrate.
Strade travestite da campi
di basket.
Strade larghe, così larghe
da non vederne il capo opposto.
Strade strette, talmente
strette che a mala pena ci passava il mio corpo.
Strade d'asfalto sotto il
sole cocente d'Oriente.
Di terra e fango e con buche
profonde da schivare.
D'erba e foglie secche
piacevoli da calpestare e far suonare.
Leggevo non so più dove,
non so più quanto tempo fa che "tutte le strade portano ad una
scuola".
Ed in effetti da sempre si
dice che la strada è maestra di vita. Una maestra severa e dura
molto spesso, altre più piacevole ed amorevole.
La strada però troppo
spesso viene interpretata in modo negativo con espressioni che la
rendono un posto da poco di buono: gergo da strada, ragazzi di
strada, donne da strada, vita da strada...
come se
lì fuori, fuori dalle nostre strade reali o interiori, ci fosse un
mondo parallelo che respira e tenta di vivere alla meno peggio.
Eppure
tutti prima o poi ci troviamo in mezzo ad una strada.
E forse
oggi la crisi è un ottimo specchio di questo.
Letteralmente
parlando per alcuni, metaforicamente parlando per altri.
Strada
come ultima spiaggia oppure opportunità di incontri, di situazioni
che possono succedere, che si possono far accadere.
Strada
da percorre, su cui riposare a volte, su cui posare fardelli e
lasciare zavorre, su cui poggiare passi e ricerca di significati, su
cui cercare fortuna o senso.
Strada.
Strade. Di ogni tipo, di ogni dimensione e lunghezza. Strade appena
asfaltate e rimesse a nuovo. Altre colme di impefezioni che hanno
inciso sul percorso.
Strade
su cui far perdere le proprie tracce magari per rigenerarsi o per
ritrovarsi.
Strade
da cui uscire perchè è tempo di imboccarne altre o di tracciarne
nuove.
Partendo
da zero.
Strade
che sembrano un pò come i fossati, quelli che un tempo proteggevano
castelli e ville antiche, quelli che oggi si ritrovano ai lati delle
strade, lungo i campi coltivati, lì pronti a donare acqua per
irrigare terra e sementi. Fossati che vanno lasciati così come sono.
Così con la loro naturale predisposizione a ricevere e donare acqua.
Acqua che deve scorrere per far in modo che tutto il fango, la
sporcizia che la rende torbida, fluisca il più a sud possibile,
lasciando così intravedere quei desideri e quelle speranze che ogni
uomo necessita di portare a galla, di mostrare ad altri, a sè
stessi.
Strade e
fossati. Fossati e strade.
E così
solo viaggiando, solo mettendosi per strada si possono incontrare
altri come noi.
In cerca
di senso.
In cerca
di opportunità.
In cerca
di altri con cui costruire strade. Insieme.
Così il
significato della vita diventa più grande. Sicuramente difficile.
Certamente condiviso.
Eppure
ne vale la pena. Vale sempre la pena incontrarsi e soffermasi almeno
per un pò con i tanti altri che credono nella strada come
opportunità e ricerca "delle cose come stanno: quelle cose che
consentono ad altre cose di essere più umane, più vere e di avere
un senso" (Giuseppe Vico).
Ky
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