Credo di
essere circondata, accerchiata da persone amiche o volti conosciuti
che si lasciano, che mettono fine ad anni e spazi di vita insieme più
o meno lunghi, con o senza figli nel mezzo. La maggior parte con.
Sembra
la "moda" del momento, ma sono certa che non è così.
Una
sorta di tempo e spazio in cui c'è tanto bisogno "d' imparare
ad amarsi in questa vita" tanto quanto "bisogna imparare a
lasciarsi quando è finita" (come si dice nella canzone
presentata a Sanremo da Vanoni-Bungaro-Pacifico).
Credo
che ci troviamo in un momento di vita in cui tutto viene messo in
discussione e tutti si mettono in discussione, in cui forse è più
forte l'esigenza del chiedersi "chi voglio essere?". Come
se i tempi fossero maturi per dare spazio a quella necessità, insita
nell'animo umano, di comprendere qual'è la nostra vera identità.
Qualche giorno fa dal Salone del Libro di Torino sono state inviate, quasi
come messaggi in bottiglia, 5 domande. Mi soffermo sulla prima,
quella che fa da apri strada a tutte le altre.
Chi voglio essere? Che
rapporto c'è oggi tra l'essere se stessi, il conoscere se stessi e
il diventare se stessi?
Tosta
come domanda, forse a molti non basterà questa vita per trovarci il
verso giusto. A me di certo questa vita non basta già. Ma intanto ci
provo. Perchè da qualche parte si deve pur iniziare e non c'è sfida
più grande, entusiasmante, difficile che cominciare dal sè.
E penso
a te amica mia. A te che ti sei decisa ad uscire alla luce del sole.
A te che hai scelto la via per la tua felicità. A te che oggi stai
pagando le conseguenze dolorose di una separazione. A te che hai
avuto e hai coraggio di credere che il diventare se stessi e
l'esserlo nelle quotidianità è la sfida più importante che la vita
ci pone di fronte. E ti ringrazio per le tue confidenze, per gli
sfoghi, per gli istanti di gioia e per quelli di sfiducia e
stanchezza.
Ti
ringrazio perchè mi ricordi che "essere umani" è anche
tutto questo.
Ti
ringrazio perchè mi mostri che mettersi in gioco, anche se tutto e
tutti remano contro, anche quando gli amici più fidati si
allontanano, mi ricordi che è sempre possibile farcela, rialzare la
testa, guardare avanti, lasciare il passato un pò alle spalle.
E la
fatica e la stanchezza che oggi ti fa tentennare, che ti fa frenare
di colpo, che ti fa girare mille domande in testa, mille perchè, è
possibile trasformarla in una ricchezza interiore. Come se fosse lì
a ricordarti che è sempre possibile ribaltare i pensieri e farli
divenire ricchezza, quella ricchezza che diventa possibilità di
essere e diventare chi si è.
E non
importa se hai tutti contro, o quasi. Importa che ce l'hai fatta, il
tuo Everest l'hai raggiunto. Ora devi solo imparare a godere del
panorama che ti si presenta davanti gli occhi.
Ky
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