mercoledì 18 aprile 2018

Take care, l'importanza del tenere nel cuore e a cuore chi siamo e chi incontriamo.




- Take care.
- You too.
Finivano sempre così i saluti tra noi e il nostro amico e collaboratore birmano, in Thailandia.
Un modo diverso dal comune saluto, un modo che mi faceva andare via con una bella sensazione addosso, un modo più profondo per dire l'importanza del tenere nel cuore e a cuore chi abbiamo davanti ma anche chi siamo.

In questi giorni sto leggendo la biografia dell'ex famoso tennista Andre Agassi e mi sono chiesta
"cos'ha in comune con la biografia di Mandela?"
Due personalità all'apparenza così distanti – non solo geograficamente – con due vite molto diverse.
Uno campione di diritti umani e l'altro per molti anni numero uno nel panorama mondiale del tennis.
In comune hanno il carcere.
Un carcere fisico e reale per Mandela, un carcere mentale per Agassi.
Ma sempre un carcere resta. E questo loro modo così atipico di vivere il tempo e lo spazio del carcere, li ha condotti alla stessa riflessione.
Nel 1997 in uno dei suoi molti discorsi, Mandela tocca un tema fondamentale che è senza tempo, che riguarda ogni essere umano.

"Il tema: dobbiamo tutti avere cura gli uni degli altri
è questo il nostro compito nella vita.
Ma dobbiamo avere cura di noi stessi,
il che significa che dobbiamo prendere con cura le nostre decisioni,
intrattenere con cura i nostri rapporti personali,
riflettere con cura su ciò che diciamo.
Dobbiamo gestire la nostra vita con cura,
per evitare di diventare delle vittime".*

L'importanza di avere sempre cura del nostro sè, l'unica via percorribile per avere così la necessaria capacità di cura verso gli altri.
E questo l'ha capito, non dopo molte difficoltà interiori e di gioco, anche Andre Agassi. Una sorta di spiraglio di luce in uno dei periodi più bui della sua vita personale e di professionista.

"Aiutare Frankie mi dà più soddisfazione e mi fa sentire più connesso e vivo e me stesso di qualsiasi altro evento del 1996.
Mi dico: ricordatelo. Tienitici stretto.
È l'unica perfezione che esista, la perfezione di aiutare gli altri.
È l'unica cosa che possiamo fare che abbia un valore o un significato duraturo.
È per questo che siamo qui.
Per farci sentire sicuri a vicenda".*

Bisogno di prendersi cura di sè e di chi abbiamo accanto. Che siano gli affetti più cari, o i colleghi di lavoro, che siano i clienti per e con cui lavoriamo o che siano persone a noi sconosciute e lontane.
C'è sete del prendersi cura, del fare con cura per creare così quella necessaria vicinanza che permette di sentirci al sicuro e di far sentire al sicuro – per quanto possibile – ogni persona che entra in relazione con noi. Ed è proprio questa comprensione e consapevolezza che si carica di valore e significato. La capacità di esserci per sè stessi e per gli altri.
La capacità del fare nostro il "take care", quel prendersi cura ogni istante, giorno dopo giorno di chi siamo e di chi incontriamo. E questo è possibile solo prestando attenzione alle decisioni che prendiamo, alla gestione dei nostri rapporti interpersonali, a ciò che esprimiamo con le nostre emozioni, alle parole che scriviamo e diciamo.
Restare connessi, tenercisi stretti per creare valore e significato duraturo nel tempo.
Take care, l'importanza del tenere nel cuore e a cuore chi siamo e chi incontriamo.


Ky


*Open, la mia storia Andre Agassi, Einaudi.

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