venerdì 19 gennaio 2018

Nonostante tutto sia sempre lo stesso



Camminavo qualche giorno fa lungo un pezzo di confine thai-birmano, stesso posto stesso sentiero stessa panchina, stesso fiume che scorre lentamente da Sud direzione Nord, stesse barche che traghettano anime da una riva all'altra, stessi Caronte che chiedono l'obolo per il passaggio, soliti bambini che si tuffano nel fiume come fosse il mare più bello che abbiano mai visto, stesse mamme e donne che lavano i panni lungo la stessa sponda, stessi uomini mariti e compagni che cercano di rimediare la cena lanciando le reti.
Sembra sempre tutto dannatamente simile, quasi identico.
In questo caso non sono i dettagli che fanno la differenza, no.
La differenza la fa il mio sentire, ogni volta, "nonostante tutto sia sempre lo stesso"; le emozioni e sensazioni che vivo sono diverse, a volte con sfumature impercettibili , altre volte con picchi di dolore e con respiri di gioia.
La realtà è come viene percepita dal nostro interno, gli occhi in questo caso sono solo un tramite, un passaggio che suscita ogni volta emozioni diverse "nonostante tutto sia sempre lo stesso".
E penso a quante volte ho vissuto e vivo la vita fermandomi a qual "nonostante tutto sia sempre lo stesso", senza andare un passo oltre, senza sbilanciarmi verso la sponda opposta, forse perchè è più sicuro stare nel dove si conosce, nel luogo che i miei passi ben sanno, senza timore di inciampare o di cadere.
E se cado?
Il cadere implica un'azione successiva, il rimettersi in piedi.
Il difficile sta però nello spazio che esiste tra l'essere per terra ed il tentativo di rialzarsi.
Per me spesso è uno spazio infinito, come fosse una scala che sale e che da una lieve pendenza si inclina sempre più fino a divenire così ripida da dare sensazioni di vertigini al solo guardarla.
Eppure è la sola via per tornare in piedi, un pò come è la sola via per tutte quelle anime che necessitano di un Caronte per passare da una riva all'altra.
Allora è tempo di iniziare la traversata o la scalata, un passo, un altro ancora ed ancora ed ancora...
la soluzione sta nell'evitare di guardare troppo in là o troppo in alto per evitare le vertigini e iniziare a salire, a compiere il passaggio.

"Nonostante tutto sia sempre lo stesso", l'importante è godere del percorso, la meta poi arriverà quando i tempi saranno maturi, quando io, noi, saremo consapevoli che la differenza la possiamo fare solo guardando verso il dentro di noi, lì c'è spazio per tutte le domande e per tutte le risposte che cerchiamo e per guardare la vita e le sue esperienze con occhi rinnovati e più consapevoli "nonostante tutto sia sempre lo stesso".

Ky

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