Non ho mai
avuto un piano A.
Di conseguenza non mi sono mai posta il problema di
avere un piano B di scorta. Due possibili vie di spiegazione: o sono
sempre stata brava a portare a termine il piano A (cosa decisamente
poco probabile), oppure non ho mai compreso che si può vivere avendo
un piano A e nel caso uno B di scorta che non si sa mai.
La seconda
opzione mi appartiene di più.
Da quando ho
avuto l'uso della comprensione e della logica e del pensiero critico,
non ho mai vissuto le giornate seguendo un piano A.
Per alcuni
il destino pare già scritto, dunque è inevitabile dire che esiste
un piano A da seguire e portare a termine; una sorta di missione
interstellare che porterà...da qualche parte.
Per altri
non esiste destino, ma solo la scelta, data da noi stessi, dai nostri
pensieri ed azioni, dalle scelte e non scelte che prendiamo ogni
singolo istante. Anche in questo caso una specie di missione
intergalattica che porterà...da qualche parte.
Per me non è
questione di destino nè tantomeno di scelte.
È questione
di scopo.
Del
significato e del valore che attribuisco ad ogni singolo istante.
Delle azioni
e dei gesti che compio.
Dei pensieri
e delle idee che cerco di tradurre in realtà.
Non è un
viaggio interstellare. E nemmeno una puntata di Star Wars. E non c'è
nemmeno nessun jedi che compare a dire "che la forza sia con
te".
Più che altro è un percorso che parte da me, incontra un noi e poi torna verso il me. Un me più ricco e consapevole, più saggio e logoro, più vero e pesante; un me carico di ogni tipo di esperienza positiva e negativa. Un me che vive l'istante seguendo il proprio scopo di vita.
Una sorta di
spirale che continua il suo viaggiare, fino a quando mi sarà
concesso.
A ciascuno
il proprio scopo, e la bellezza della vita sta tutta qui.
Tanti scopi
quante sono le persone sul pianeta Terra.
Mi piace
pensarla in questo modo; condivisibile, discutibile.
Uno scopo di
vita che ha infinite possibilità di trovare realizzazione; il
problema forse sta nel tempo limitato che ci è concesso
sperimentarci e realizzarci. Di certo un motivo in più per darsi da fare ora e non domani.
Tendiamo
sempre a sentire la mancanza di "un qualcosa", un "oggetto"
non bene identificato che ci rende troppo spesso infelici, incerti,
insicuri. La natura umana è proprio spettacolare!
Ho trovato
in questi giorni una frase carina:
"se
il piano A non ha funzionato, l'alfabeto ha più di 25 lettere"
Una maniera
simpatica per dire che non ci dobbiamo arrendere se il piano scelto
non ha dato i risultati attesi, se le scelte prese non hanno portato
a quello che desideravamo. C'è sempre un'infinita possibilità di
avere piani di riserva, di imparare a fare scelte migliori, di
trovare risposte negli errori, di cambiare le domande da porsi.
L'alfabeto
offre molte più possibilità di un piano A e di un piano B.
La vita
offre la grande possibilità di realizzare il proprio scopo già
adesso.
Non serve
per forza un piano di riserva, come non serve una vita di scorta.
È più che
sufficiente quella che abbiamo tra le mani oggi.
È un
percorso che parte da me, incontra un noi e poi torna verso il me
Un me più
ricco e consapevole, più saggio e logoro, più vero e pesante; un me
carico di ogni tipo di esperienza positiva e negativa.
Un me che
vive l'istante seguendo il proprio scopo di vita.
Un pò come il fiore di papavero che ha come scopo il manifestare la sua bellezza al mondo.
Ky
Un pò come il fiore di papavero che ha come scopo il manifestare la sua bellezza al mondo.
Ky
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