lunedì 5 febbraio 2018

Piano A, piano B, destino, scelte...? (è tutta questione di scopo)




Non ho mai avuto un piano A. 
Di conseguenza non mi sono mai posta il problema di avere un piano B di scorta. Due possibili vie di spiegazione: o sono sempre stata brava a portare a termine il piano A (cosa decisamente poco probabile), oppure non ho mai compreso che si può vivere avendo un piano A e nel caso uno B di scorta che non si sa mai.
La seconda opzione mi appartiene di più.
Da quando ho avuto l'uso della comprensione e della logica e del pensiero critico, non ho mai vissuto le giornate seguendo un piano A.
Per alcuni il destino pare già scritto, dunque è inevitabile dire che esiste un piano A da seguire e portare a termine; una sorta di missione interstellare che porterà...da qualche parte.
Per altri non esiste destino, ma solo la scelta, data da noi stessi, dai nostri pensieri ed azioni, dalle scelte e non scelte che prendiamo ogni singolo istante. Anche in questo caso una specie di missione intergalattica che porterà...da qualche parte.

Per me non è questione di destino nè tantomeno di scelte.
È questione di scopo.
Del significato e del valore che attribuisco ad ogni singolo istante.
Delle azioni e dei gesti che compio.
Dei pensieri e delle idee che cerco di tradurre in realtà.
Non è un viaggio interstellare. E nemmeno una puntata di Star Wars. E non c'è nemmeno nessun jedi che compare a dire "che la forza sia con te".

Più che altro è un percorso che parte da me, incontra un noi e poi torna verso il me. Un me più ricco e consapevole, più saggio e logoro, più vero e pesante; un me carico di ogni tipo di esperienza positiva e negativa. Un me che vive l'istante seguendo il proprio scopo di vita.
Una sorta di spirale che continua il suo viaggiare, fino a quando mi sarà concesso.
A ciascuno il proprio scopo, e la bellezza della vita sta tutta qui.
Tanti scopi quante sono le persone sul pianeta Terra.
Mi piace pensarla in questo modo; condivisibile, discutibile.
Uno scopo di vita che ha infinite possibilità di trovare realizzazione; il problema forse sta nel tempo limitato che ci è concesso sperimentarci e realizzarci. Di certo un motivo in più per darsi da fare ora e non domani.

Tendiamo sempre a sentire la mancanza di "un qualcosa", un "oggetto" non bene identificato che ci rende troppo spesso infelici, incerti, insicuri. La natura umana è proprio spettacolare!

Ho trovato in questi giorni una frase carina:

"se il piano A non ha funzionato, l'alfabeto ha più di 25 lettere"

Una maniera simpatica per dire che non ci dobbiamo arrendere se il piano scelto non ha dato i risultati attesi, se le scelte prese non hanno portato a quello che desideravamo. C'è sempre un'infinita possibilità di avere piani di riserva, di imparare a fare scelte migliori, di trovare risposte negli errori, di cambiare le domande da porsi.

L'alfabeto offre molte più possibilità di un piano A e di un piano B.
La vita offre la grande possibilità di realizzare il proprio scopo già adesso.
Non serve per forza un piano di riserva, come non serve una vita di scorta.
È più che sufficiente quella che abbiamo tra le mani oggi.
È un percorso che parte da me, incontra un noi e poi torna verso il me
Un me più ricco e consapevole, più saggio e logoro, più vero e pesante; un me carico di ogni tipo di esperienza positiva e negativa.
Un me che vive l'istante seguendo il proprio scopo di vita.
Un pò come il fiore di papavero che ha come scopo il manifestare la sua bellezza al mondo.

Ky







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