Spesso mi
capita di guardare quella che chiamiamo vita, scorrere.
La vedo che
scorre un pò come quel fiume di cui, molti secoli fa, descriveva
Eraclito.
Panta rei,
tutto scorre.
Scorre la
vita, con dentro tutte le vite di tutti gli esseri umani, colme di
richieste, speranze, dolori, attese, scoperte, emozioni, meraviglie,
invenzioni, paure, sentimenti, domande, risposte, colori, odori,
sfumature, occhi, mani, pelle...tante vite quanti sono gli essere
viventi.
Spesso non
ci si fa caso, si lascia che il "tutto scorre" non ci
attraversi, ma è inevitabile, e ci risulta quasi impossibile credere che questo accada.
Nella mia
strada ho lasciato scorrere molti fiumi, alcuni più docili, altri
decisamente più impetuosi e oserei dire quasi incazzati.
Fiumi che
altro non erano e non sono che gli incroci tra la mia vita e le vite ed i percorsi di amici,
familiari, conoscenti, amori, volti che ben conosco, volti che ho
incontrato in sogno, volti che non vedrò mai.
Fiumi che
parlano di me, dei mie passi mescolati ai loro passi, a storie altre.
Eppure tutto
scorre.
Non c'è
scampo. È una tappa fatta di tante piccole tappe inevitabili.
Si scende
verso il basso, mai verso l'alto.
Ci hanno
insegnato a puntare gli occhi al cielo, a salire i gradini, a scalare
le montagne, ma credo che la vita, quella vera sia più una discesa
e, almeno per me, le discese sono più difficoltose e dolorose delle
salite.
Le discese
ti fanno credere di poter scendere correndo, o allungando il passo, e
per poche frazioni di secondo ci si dimentica che lungo la discesa ci
sono i sassi che formano il sentiero, quelli che mentre salivi
schivavi con attenzione, quelli che mentre scendi colpisci in pieno e
cadi a terra.
Se ti va
bene prendi qualche botta e pochi graffi, se ti va male ruzzoli giù
fino a che qualcosa non arresta la tua corsa o tu non hai la forza di
aggrapparti ad un appiglio di fortuna. In tal caso ti rialzi,
certamente più malconcia ed ammaccata di prima, ma forse più
consapevole dei tuoi limiti.
La vita per
me è così, scendere verso il basso, quasi come tuffarsi nell'oceano
(ed io non so galleggiare) da sola, con una bombola d'ossigeno che ha
un tempo limite e che devi saper gestire con attenzione.
Anche qui ci
si lascia incantare dalle mille colorate forme di vita, un pò come
Ulisse con le sirene. Ma anche nell'oceano ci sono le discese, quasi
come fossero le discese che ha affrontato Orfeo per rivedere e
tentare di portare in salvo la sua amata Euridice.
Quando si
scende sembra tutto così eccitante, bello, e pensi che nulla può
accadere.
Ed abbassi
la guardia, credi di avercela fatta e fai quel passo falso e...tutto
scorre.
Tutto
scorre, il fiume verso il mare.
La valanga
lungo il crinale.
La pioggia
verso il suolo
Il ghiaccio
lungo il pendio della montagna.
La lava
verso valle.
La neve
scende fino a toccare terra.
Tutto
scorre, tutto scende.
Anche noi
quando crediamo di salire, in realtà scendiamo.
Scendiamo
nelle nostre profondità.
Scendiamo
verso il nostro sentire.
Scendiamo
dentro le paure, nel fango dei dubbi, nel buio del dolore.
Scendiamo
nelle tempeste delle emozioni, negli oceani della bellezza e
dell'imprevedibilità.
Scendiamo
dentro noi stessi, ed è qui che ti accorgi com'è strano.
Strano come
certe cose riescano a nascondersi in piena luce.
Ky
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