sabato 3 febbraio 2018

Tutto scorre (ed è strano come certe cose riescano a nascondersi in piena luce)




Spesso mi capita di guardare quella che chiamiamo vita, scorrere.
La vedo che scorre un pò come quel fiume di cui, molti secoli fa, descriveva Eraclito.
Panta rei, tutto scorre.
Scorre la vita, con dentro tutte le vite di tutti gli esseri umani, colme di richieste, speranze, dolori, attese, scoperte, emozioni, meraviglie, invenzioni, paure, sentimenti, domande, risposte, colori, odori, sfumature, occhi, mani, pelle...tante vite quanti sono gli essere viventi.
Spesso non ci si fa caso, si lascia che il "tutto scorre" non ci attraversi, ma è inevitabile, e ci risulta quasi impossibile credere che questo accada.
Nella mia strada ho lasciato scorrere molti fiumi, alcuni più docili, altri decisamente più impetuosi e oserei dire quasi incazzati.
Fiumi che altro non erano e non sono che gli incroci tra la mia vita e le vite ed i percorsi di amici, familiari, conoscenti, amori, volti che ben conosco, volti che ho incontrato in sogno, volti che non vedrò mai.
Fiumi che parlano di me, dei mie passi mescolati ai loro passi, a storie altre.
Eppure tutto scorre.
Non c'è scampo. È una tappa fatta di tante piccole tappe inevitabili.
Si scende verso il basso, mai verso l'alto.
Ci hanno insegnato a puntare gli occhi al cielo, a salire i gradini, a scalare le montagne, ma credo che la vita, quella vera sia più una discesa e, almeno per me, le discese sono più difficoltose e dolorose delle salite.
Le discese ti fanno credere di poter scendere correndo, o allungando il passo, e per poche frazioni di secondo ci si dimentica che lungo la discesa ci sono i sassi che formano il sentiero, quelli che mentre salivi schivavi con attenzione, quelli che mentre scendi colpisci in pieno e cadi a terra.
Se ti va bene prendi qualche botta e pochi graffi, se ti va male ruzzoli giù fino a che qualcosa non arresta la tua corsa o tu non hai la forza di aggrapparti ad un appiglio di fortuna. In tal caso ti rialzi, certamente più malconcia ed ammaccata di prima, ma forse più consapevole dei tuoi limiti.
La vita per me è così, scendere verso il basso, quasi come tuffarsi nell'oceano (ed io non so galleggiare) da sola, con una bombola d'ossigeno che ha un tempo limite e che devi saper gestire con attenzione.
Anche qui ci si lascia incantare dalle mille colorate forme di vita, un pò come Ulisse con le sirene. Ma anche nell'oceano ci sono le discese, quasi come fossero le discese che ha affrontato Orfeo per rivedere e tentare di portare in salvo la sua amata Euridice.
Quando si scende sembra tutto così eccitante, bello, e pensi che nulla può accadere.
Ed abbassi la guardia, credi di avercela fatta e fai quel passo falso e...tutto scorre.
Tutto scorre, il fiume verso il mare.
La valanga lungo il crinale.
La pioggia verso il suolo
Il ghiaccio lungo il pendio della montagna.
La lava verso valle.
La neve scende fino a toccare terra.
Tutto scorre, tutto scende.
Anche noi quando crediamo di salire, in realtà scendiamo.
Scendiamo nelle nostre profondità.
Scendiamo verso il nostro sentire.
Scendiamo dentro le paure, nel fango dei dubbi, nel buio del dolore.
Scendiamo nelle tempeste delle emozioni, negli oceani della bellezza e dell'imprevedibilità.
Scendiamo dentro noi stessi, ed è qui che ti accorgi com'è strano.
Strano come certe cose riescano a nascondersi in piena luce.

Ky

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