Si racconta che
l’aquila viva fino a 70 anni, ma perché ciò accada, intorno ai 40 anni, deve
prendere una decisione seria e difficile.
A questa età i
suoi artigli sono lunghi e flessibili, e non riescono più ad afferrare le prede
di cui si nutre. Il suo becco, allungato ed appuntito, si incurva. Le ali,
invecchiate ed appesantite dalle penne assai ingrossate, puntano contro il
petto. Volare è ormai difficile.
Ora l’aquila ha
solo due alternative: o si lascia morire, o affronta un doloroso processo di
rinnovamento, lungo ben 150 giorni.
Volerà allora in
cima ad una montagna, si ritirerà su un nido inaccessibile, addossato ad una
parete rocciosa, un luogo da cui potrà fare ritorno con un volo piano e sicuro.
Trovato questo
luogo, l’aquila comincerà a sbattere il becco sulla parete fino a staccarlo,
affrontando con coraggio il dolore di tale operazione.
Passate alcune
settimane, le ricrescerà un nuovo becco. Con questo, strapperà uno ad uno,
incurante del dolore, i vecchi artigli. Quando ricresceranno i nuovi artigli,
con questi e con il becco, strapperà dal suo corpo tutte le penne, una ad una.
Quando
rinasceranno le nuove penne essa, nuova aquila rinata, si lancerà sicura nel
volo di rinnovamento e ricomincerà a vivere per altri trent’anni.
(dal web)
Adoro le leggende, le storie, le
fiabe, i racconti in generale, come adoro i proverbi che i nostri nonni e
poi i nostri padri usavano ed ancora usano per esprimere le più
svariate sfumature della vita.
C'è sempre un proverbio, un detto, una storia, una leggenda che riguarda ogni passaggio dell'esistenza umana e molto spesso in questi racconti gli insegnamenti ci vengono dalla natura, dagli animali o da persone illuminate.
Leggere queste storie, leggende e racconti è come avere di fronte un maestro che apre la porta, poi ti lascia entrare da solo.
La leggenda dell'aquila, tramandata di padre in figlio dagli indiani, è rivolta a chi è in una fase di cambiamento, di rinnovamento sia umano sia spirituale.
E' un racconto che parla di scelte e sofferenza, di mettersi in disparte il tempo necessario per rinnovarsi, per poi fare di tutto per ridattarsi alla nuova condizione di vita.
La sento molto mia, forse perchè sto arrivando agli sgoccioli dei miei 39 anni.
Mi rivedo in quest'aquila che sta modificando parti di sè per sapersi adattare ai vari imprevisti e mutamenti con cui l'esistenza ci sfida giorno dopo giorno.
Una sfida che è agrodolce, spesso più amara, ma necessaria per crescere.
Ky
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